Movimenti ripetuti comunemente nella routine quotidiana, come l’utilizzo di strumenti di lavoro, tra cui il mouse, possono aggravare situazioni patologiche come quella della sindrome del tunnel carpale.
Questa è una delle patologie della mano più diffuse, colpisce in prevalenza le donne, perlopiù in età pre e post menopausale, oppure uomini addetti a lavori pesanti o ripetitivi. É un disturbo di carattere neurologico causato da una compressione del nervo mediano, responsabile della sensibilità di parte della mano, che provoca una serie di sintomi che variano a seconda della gravità della situazione.
Non si può parlare di una causa specifica per questa patologia, provocata piuttosto da una concomitanza di fattori.
I primi sintomi con cui si manifesta sono una serie di formicolii alle dita al momento del risveglio, che possono peggiorare, appunto, a causa di movimenti ripetuti. Se non trattata adeguatamente può portare ad una compromissione della qualità della vita e del sonno, a causa dei numerosi risvegli notturni.
La diagnosi avviene attraverso esami neurologici, come l’elettromiografia (EMG).
Ad uno stadio precoce, la terapia è di tipo farmacologico, che si accompagna ad un’assistenza fisioterapica mirata. In fasi più acute, può essere necessario agire chirurgicamente attraverso un intervento di decompressione del nervo. Tale procedura, minimamente invasiva, viene eseguita in regime ambulatoriale in pochi minuti, per via endoscopica nel 90% dei casi o, ove ciò non sia possibile, a cielo aperto.
La diagnosi precoce è molto importante: il mancato trattamento della sindrome può portare a conseguenze gravi. Il nervo può perdere definitivamente le sue proprietà, con abbassamento della sensibilità tattile, perdita di tono muscolare e, nei casi più gravi, deficit sensitivi e di movimento del pollice. In tale fase, detta paralitica, l’intervento chirurgico può aiutare con il dolore ma non ripristinare i danni al nervo.