Gestire l’attività sportiva in estate in maniera corretta non è sempre facile soprattutto per chi la pratica saltuariamente o solo durante la bella stagione.
“Premesso che l’attività fisica fa bene ad ogni età se praticata correttamente, bisogna innanzitutto scegliere uno sport adatto alle proprie esigenze, all’età, allo stato di salute, conoscere e rispettare i propri limiti ed essere consapevoli dei rischi a cui si va incontro con le elevate temperature estive.
Il rischio maggiore dell’attività fisica con elevate temperature è legato alle perdite idro-saline con il sudore che quando diventano eccessive portano alla disidratazione e al colpo di calore.
Le perdite di liquidi e sali minerali provocano un calo pressorio, astenia con possibili ripercussioni a livello cardiovascolare. Il rischio è quindi aumentato per chi soffre di patologie cardiache, ipertensione, diabete o fa uso di farmaci come i diuretici che aumentano la possibilità di squilibri idro-elettrolitici.
Queste le parole del medico cardiologo Enrico Vittone che ha suggerito 10 semplici regole da seguire per evitare di incappare in rischi legati alla disidratazione, al colpo di calore e al rischio di crampi:
- Scegliere l’orario più adatto evitando le ore più calde (ideale tra le ore 6 e le 9 del mattino, e dopo le 18 alla sera, ma non troppo a ridosso del riposo notturno per non incorrere in disturbi del sonno).
- Scegliere il luogo più adatto. Per l’attività all’esterno luoghi con prevalenza di zone ombreggiate e se non è possibile attività all’esterno scegliere palestre climatizzate facendo attenzione a non esporsi a getti d’aria eccessivamente freddi durante la sudorazione.
- Effettuare un’adeguata idratazione prima, dopo e durante l’attività fisica. Durante la fase di svolgimento degli esercizi bere ogni 20 minuti circa. Inoltre è importante bere adeguatamente durante l’arco della giornata assumendo circa due litri di acqua al giorno.
- Integrare i sali minerali in particolare magnesio e potassio e vitamine importanti per il metabolismo dei carboidrati, grassi e proteine.
- Indossare indumenti adeguati che non impediscano la traspirazione della pelle, favorendo così lo scambio termico e coprirsi il capo.
- Bagnare capo, polsi, viso e braccia per mantenere una corretta temperatura corporea.
- Usare una protezione solare adeguata al proprio tipo di pelle.
- Seguire una corretta alimentazione ad esempio una ricca colazione e pranzo-cena non pesanti.
- Evitare di svolgere l’attività sportiva nelle successive due, tre ore dopo i pasti
- Fare stretching prima e dopo l’attività fisica per prevenire lesioni a muscoli e tendini.
“Ovviamente prima di intraprendere qualsiasi attività sportiva sia di tipo agonistico che non agonistico è importante a qualsiasi età sottoporsi a controlli per escludere la presenza di cardiopatie potenzialmente pericolose” – ha ricordato il dottor Vittone, che continua:
“Per chi pratica attività agonistica è obbligatorio sottoporsi in strutture accreditate alla visita di idoneità con gli accertamenti previsti per legge (visita con accurata anamnesi, elettrocardiogramma a riposo e dopo sforzo, esame urine e spirometria).
E’ previsto l’obbligo della visita (da parte del Medico di Medicina Generale, del Pediatra di base o di un medico dello sport) e di un elettrocardiogramma anche per chi pratica attività non agonistica purché iscritto ad una federazione sportiva.
Comunque anche coloro che desiderano praticare una attività fisica con continuità, autonomamente e senza l’obbligo di un certificato dovrebbero sottoporsi con cadenza almeno annuale ad una visita (Medico di Medicina generale, Medico dello Sport o Cardiologo) e all’esecuzione di un semplice ECG da soli in grado di porre il sospetto, meritevole di approfondimento, della presenza di una cardiopatia.
Particolarmente importante al momento della visita è una scrupolosa raccolta anamnestica relativa alla presenza di familiarità per patologie cardiache e morte improvvisa, alla presenza di fattori di rischio (ipertensione arteriosa, dislipidemia, diabete, fumo), alla presenza di sintomi (dolore toracico, palpitazioni, difficoltà respiratoria), per valutare il grado di potenziale rischio e dare indicazioni sul tipo ed intensità di attività fisica più opportune.”