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PRURITO E BRUCIORE ALL’OCCHIO: ORZAIOLO, CONGIUNTIVITE O SECCHEZZA OCULARE?

Venerdì 4 Ottobre 2019

Prurito, pizzicore, bruciore dell’occhio, sono sintomi simili per diverse affezioni oculari, spesso di piccola entità che tuttavia è bene non trascurare: infiammazioni e/o irritazioni non possono essere sottovalutate perché possono sortire in complicazioni anche serie.

Per questa ragione è certamente importante ricevere una corretta diagnosi da parte del medico oculista, comunque in prima battuta è consigliabile tutelare l’occhio con una corretta igiene cercando di toccare la parte interessata con le mani pulite.

Orzaiolo, congiuntivite e secchezza oculare, sono appunto disturbi tipici dell’occhio che si presentano spesso e molto fastidiosi.

Orzaiolo: che cos’è di preciso?

È un vero e proprio foruncolo della palpebra dovuto ad un’infiammazione delle ghiandole sebacee poste nelle palpebre o sui bordi palpebrali, si manifesta con un arrossamento, dolore e piccolo prurito localizzato.

Al centro dell’arrossamento si può notare un piccolo puntino giallo che indica la presenza di pus. L’infiammazione è la conseguenza di un’infezione batterica causata dalla famiglia degli stafilococchi.

Cosa fare in caso di orzaiolo?

Non sottostimare mai l’entità del problema così da evitare complicanze o recidive. È raccomandabile sottoporsi ad una visita oculistica, durante la quale è lo specialista che individua poi una corretta terapia da seguire.

È importante continuare a tenere pulita la zona oculare per mezzo di colliri specifici, spesso è utile associare colliri antibiotici visto che si tratta di un’infezione batterica.

Parliamo di congiuntivite

Si tratta di un’infiammazione molto diffusa negli adulti come nei bambini, il sintomo che caratterizza questa patologia è il rossore oculare, mentre l’origine dell’arrossamento può variare. Infatti, la congiuntivite può essere infettiva, di tipo virale o batterico oppure non infettiva causata da allergie.

Ma non è tutto, questa affezione è spesso conseguenza dell’azione di agenti chimici o fisici quali l’esposizione prolungata ai raggi solari (specie d’inverno sulla neve) e a fonti luminose di elevata intensità.

Come procedere per il trattamento della congiuntivite

A seguito della comparsa del rossore è importante agire sul problema poiché, quando non si tratta di una conseguenza allergica (che tende a manifestarsi preferibilmente nel periodo primaverile ed estivo), è fondamentale che la congiuntivite venga diagnosticata dallo specialista il quale è in grado di fornire le corrette indicazioni terapeutiche.

Una particolare forma di congiuntivite, molto diffusa fra i frequentatori di piscine, è causata da un microbo della famiglia delle clamidie.

La congiuntivite può anche essere trasmessa sessualmente, per trasferimento del germe dai genitali all’occhio mediante il contatto con le dita. Anche in questi casi è fondamentale attuare prontamente una terapia antibiotica.

Secchezza oculare: come mai?

L’alterazione qualitativa e quantitativa delle lacrime provoca la comparsa di “secchezza oculare”, (detta in termine medico xeroftalmia) a cui consegue prurito, bruciore, pizzicore o affaticamento.

Le cause scatenanti possono essere diverse: la lettura, l’impiego prolungato delle lenti a contatto, l’ambiente troppo secco, l’esposizione prolungata al sole, l’uso di farmaci come atropina, betabloccanti, antistaminici, antidepressivi, contraccettivi orali, oppure traumi che abbiano compromesso la funzionalità delle palpebre.

Cosa fare in caso di occhi secchi persistenti?

Da subito è possibile ricorrere all’utilizzo di lacrime artificiali e umidificare gli ambienti adeguatamente.

Se il problema persiste è importante consultare un medico oculista, sia per un trattamento locale adeguato sia per escludere altre malattie oculari o non oculari di cui la secchezza oculare può essere una conseguenza.

Prurito e bruciore all’occhio: orzaiolo, congiuntivite o secchezza oculare?