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ANTIBIOTICI, QUANDO E COME USARLI.

Mercoledì 28 Novembre 2018

Per capire come funziona un antibiotico, è necessario differenziare gli agenti patogeni con i quali veniamo in contatto:

  • Virus: è un organismo semplicissimo formato solo da materiale genetico (DNA o RNA) racchiuso in una capsula. Non è in grado di replicarsi a meno che non riesca ad entrare in una cellula “ospite” della quale è in grado di prendere il comando.

Alcune malattie virali sono: Epatite, talune febbri, AIDS, raffreddore, influenza, verruca, meningite, ecc…

  • Batterio: è formato da una sola cellula priva di nucleo. Il DNA è sparso per il citoplasma (il liquido racchiuso dalla membrana cellulare) e si riproduce semplicemente dividendosi: una cellula darà origine a due “cellule figli”.

Esempi di malattie di origine batterica sono: cistiti, faringiti, alcune febbri, clamidia, gonorrea, tubercolosi, scarlattina, tracheite, ecc…

I batteri possono agire singolarmente oppure aggregarsi e vivere in colonie.

 

COME AGISCONO GLI ANTIBIOTICI

I farmaci antibatterici agiscono sui microbi in diversi modi: distruggendo le membrane cellulari, inibendone la crescita o impedendone la moltiplicazione. Va da sè che, visto che i virus né sono forniti di membrana né si moltiplicano: gli antibiotici agiscono solo contro le infezioni batteriche.

Può capitare di contrarre una malattia virale che indebolisce le nostre difese immunitarie e di avere, quindi, in contemporanea una contaminazione batterica ma: solo il medico è in grado di riconoscere se sia il caso o meno di iniziare una terapia battericida.

Un esempio classico di antibiotico è la pennicillina.

Le soluzioni migliori, invece, per contrastare i virus rimangono i vaccini ed i farmaci antivirali in genere.

 

È NECESSARIO UTILIZZARE GLI ANTIBIOTICI?

Il nostro sistema immunitario è specializzato per riconoscere l’agente infettante e perfezionarsi nell’attacco di questo. Continuamente siamo a contatto con virus e batteri durante la nostra giornata ma, nella grande maggioranza dei casi, nemmeno ce ne accorgiamo in quanto facilmente uccisi (in maniera naturale) dal nostro organismo.

Esistono, però, sintomatologie che non si risolvono da sole. Nel caso in cui queste perdurino per più di tre giorni, significa che il nostro corpo non è in grado di rispondere da solo ed in maniera efficace a questo tipo di attacco infettivo: in questo caso, il consulto medico diviene necessario.

Specie ai genitori questa “regola dei tre giorni” non va proprio giù in quanto si traduce in mancati giorni di lavoro ma, vedremo in seguito, come potrebbe andare peggio.

 

QUANDO L’ANTIBIOTICO NON CURA MA “FA MALE”

Che siano medicinali ad ampio spettro o specifici per quel determinato batterio, nel foglietto illustrativo (bugiardino) sono indicati i tempi ed i modi di somministrazione del rimedio.

La terapia non va mai terminata a discrezione del paziente solo perché si sente già guarito. I tempi descritti nel bugiardino, infatti, sono quelli utili perché il farmaco agisca su tutti i batteri: anche su quelli più piccoli in via di sviluppo. Terminando prima il trattamento, si corre il rischio di incorrere in una ricaduta normalmente più pesante rispetto all’infezione originaria.

Altro grosso problema che sta diventando sociale è l’utilizzo indiscriminato dell’antibiotico quando non prescritto dal medico. Come abbiamo visto prima, non solo questi sono utili solo in caso di infezioni batteriche ma agiscono in modi differenti. Esistono, quindi, antibiotici “ad ampio spettro” che vengono prescritti quando non si conosce la specificità del microbo che ha generato la malattia ma se ne conosce il modo d’azione (normalmente comune ad altri germi simili) ed antibiotici specifici che agiscono solo e proprio per qual determinato tipo di agente eziologico (fattore che scatena la malattia).

Decidere da soli di utilizzare l’antibiotico solo perché disponibile nell’armadietto dei medicinali (magari avanzato da una precedente terapia non portata a termine), non fa altro che “insegnare” al batterio come difendersi da quel medicinale non specifico per lui e questa “conoscenza” può essere tramandata alle generazioni successive anche di germi diversi. Questa situazione (che abbiamo descritto in maniera molto semplificata) fa si che, in pochi decenni, ci troveremo di fronte a batteri “antibiotico-resistenti” che se ne andranno in giro per la comunità senza che si possa essere in grado di debellarli.

 

COME CURARE I DANNI CAUSATI DAGLI ANTIBIOTICI

Come tutti i farmaci, anche i battericidi hanno delle conseguenze negative sul nostro organismo. Agendo sui sistemi cellulari, possono lavorare in negativo anche sulla flora batterica (batteri, funghi e muffe naturalmente presenti nel nostro corpo e che costituiscono circa l’80% del nostro naturale sistema immunitario). Si consiglia, quindi, di proteggerla integrando la terapia con integratori vitaminici, pre e/o pro-biotici e Sali minerali.

 

ANTIBIOTICI NATURALI

Oggi va di gran moda tornare al passato ricorrendo a cure naturali. E’ piuttosto ovvio considerare queste un aiuto e/o un tipo di prevenzione ma, valutando che, solo un paio di generazioni fa, i bambini morivano “di tosse”, non devono assolutamente essere utilizzati come sostitutivi della terapia medica.

Aglio, echinacea, cipolla, avocado, the verde, zenzero, origano, cannella siano i benvenuti nella nostra dieta ma, in caso di malattia, ricorriamo al medico curante e non al fruttivendolo.

Antibiotici, quando e come usarli.