L’aspettativa di vita, com’è noto, è di gran lunga aumentata, e si considera un individuo anziano a partire dal compimento del 65° anno di età. Anche se si tratta di soggetti che, quando in buona salute, conducono una vita socialmente attiva, resta comunque fondamentale svolgere un’attività di prevenzione che possa essere d’aiuto a mantenere un buon tenore di vita il più a lungo possibile.
Consigli di prevenzione per gli anziani in salute
Le indicazioni per mantenere uno stile di vita ottimale sono semplici e davvero molto efficaci:
- alimentazione sana, varia, limitata nelle calorie, povera di sodio, ricca di fibre, evitando l’eccesso di grassi animali
- attività fisica e movimento soprattutto all’aria aperta anche d’inverno ben coperti
- mantenere una buona idratazione
- privilegiare le attività sociali
Queste ultime consentono di mantenersi attivi e soprattutto rendersi utili per i propri familiari, consente di sentirsi ancora molto inseriti nella comunità, e non solo.
Chi dice che quando si è anziani si smette di imparare?
Si tratta del periodo della vita dove, dopo anni dedicati a lavoro e famiglia, è possibile riprendersi il proprio tempo e sfruttarlo per fare cose nuove, consentendo di mantenersi attivi e curiosi.
Tra i rapporti che necessariamente bisogna privilegiare c’è quello con il medico di famiglia, con il quale è consigliabile instaurare un dialogo stabile, condividendo difficoltà fisiche e disagi psicologici, così da poter essere sempre ben consigliati anche relativamente ad eventuali visite specialistiche.
Come comportarsi quando l’anziano è un malato cronico?
Lo scenario cambia completamente se l’anziano è un soggetto cronicamente malato oppure ritenuto fragile. I malati cronici soffrono di disturbi non curabili, ma che sono tenuti sotto controllo, convivono con la loro malattia, sono persone ancora indipendenti da un punto di vista funzionale, assumono farmaci e possono essere occasionalmente ospedalizzati per una riabilitazione funzionale a causa del riacutizzarsi delle malattie di cui soffrono.
Le strategie preventive che in questo caso si attuano puntano a prevenire la fragilità e la gestione di complicanze legate alla patologia.
I soggetti fragili, invece, oltre a soffrire di diverse malattie croniche gravi perdono completamente la loro indipendenza funzionale, dunque è fondamentale un’assistenza continua. Ne deriva che l’anziano fragile è quello che si trova in una situazione di instabilità e di riduzione della riserva funzionale per cui corre un aumentato rischio di disabilità e di morte quale conseguenza di un evento stressante anche di minima entità.
La prevenzione per questo tipo di situazione è volta a tutelare l’anziano da possibili incidenti domestici e soprattutto a gestire le patologie croniche e possibili complicazioni grazie alla presa in carico e il supporto costante di una equipe multidisciplinare di geriatria.