A cura del Dott. Giovanni Cavagni, allergologo pediatra
Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento del numero di meduse nei nostri mari dovuto probabilmente alle condizioni di adattamento più favorevoli (l’innalzamento della temperatura della acqua marina e l’aumento della concentrazione di sale dell’acqua costiera per il minor apporto d’acqua dolce da parte dei fiumi).
La medusa punge?
No, la medusa non punge né tanto meno morde ma al contatto dei suoi tentacoli emette una sostanza urticante per la pelle.
Che cosa succede quando in acqua veniamo a contatto con le medusa?
I tentacoli hanno funzione sia offensiva sia difensiva; essi sono rivestiti da particolari cellule in grado di iniettare nella preda un liquido urticante.
Il liquido può uccidere le prede più piccole che serviranno da alimento per la medusa o allontanare gli animali più grandi potenzialmente pericolosi. Il liquido urticante è di solito costituito da una miscela di tre proteine: una ad effetto paralizzante, una ad effetto infiammatorio e una neurotossica.
Fortunatamente le meduse presenti nei nostri mari non uccidono, a differenza di alcune specie tropicali del Pacifico (Physalia Phisalis) che hanno un veleno molto tossico. Quindi in Italia, normalmente il contatto con i tentacoli della medusa provoca solo una reazione infiammatoria locale, sebbene alcune meduse di grandi dimensioni possano portare anche a shock anafilattico.
Cosa si sente al contatto con la medusa?
Al primo contatto tra la pelle e la medusa il bambino percepisce un forte bruciore e dolore. Subito dopo la pelle si arrossa e compaiono piccoli pomfi (formazioni rilevate della pelle), tipo orticaria. Il bruciore si attenua in 10-20 minuti e si inizia ad avvertire un intenso prurito.
Se viene colpita una area più del 50% del corpo, l’intensità di dolore-bruciore può diventare insopportabile.
Cosa bisogna fare se si viene a contatto con una medusa?
La prima cosa da fare è di tranquillizzare la persona e farlo respirare normalmente. Se si è vicino alla riva, lo si fa uscire dall’acqua, se si è a largo sorreggerla e richiamare l’attenzione per farsi aiutare specie se anche l’accompagnatore è venuto a contatto con la medusa.
Giunti a riva verificare che non vi siano parti di medusa rimaste attaccate alla pelle e nel caso eliminarle solo delicatamente con le mani.
Se non si dispone di medicamenti può essere utile far scorrere acqua di mare sulla parte interessata per tentare di diluire la sostanza tossica non ancora penetrata. Evitare invece di grattarsi o di strofinare la sabbia o di ricorrere a medicazioni estemporanee con ammoniaca, aceto, alcool o succo di limone: non si fa altro che peggiorare la situazione.
Quale è la medicazione corretta?
La medicazione corretta consiste nell’applicazione di gel astringente al cloruro d’alluminio. Il gel astringente ha un’immediata azione antiprurito e blocca la diffusione delle tossine. Purtroppo non è ancora diffusa in Italia l’abitudine di portare con se questo gel, che è peraltro utile anche per le punture di zanzara.
In mancanza di questo presidio si può usare una crema al cortisone anche se ha un effetto più ritardato (entrano in azione dopo 20 – 30 minuti dall’applicazione), cioè quando il massimo della reazione si dovrebbe già essere spenta naturalmente.
Quando ci si deve preoccupare?
Se immediatamente dopo il contatto la reazione cutanea diventa diffusa e compare difficoltà respiratorie, pallore, sudorazione e disorientamento, la cosa migliore è chiamare il 118 e spiegare di cosa si tratta: si riceveranno le istruzioni sul da farsi in attesa che arrivi il Personale di Pronto Intervento.
Quali sono gli esiti?
L’area di pelle colpita dalle meduse rimane sensibile alla luce solare e tende scurirsi rapidamente. Per evitare che la pelle si macchi è bene evitare pomate antistaminiche e occorre tenere coperta l’area colpita fino a quando è finita la razione infiammatoria (non più di due settimane).
Dieci consigli utili quando si è venuti a contatto con le meduse
- Non strofinare bocca e occhi
- Evitate di lavare la parte colpita dai tentacoli della medusa con acqua dolce, che potrebbe favorire la produzione di sostanze tossiche in grado di causare danni a livello del sistema nervoso
- Non utilizzare acqua fredda o ghiaccio
- Non grattare la zona dove è presente l’irritazione in quanto questa azione stimolerebbe l’attività muscolare mettendo in circolo più velocemente la sostanza tossica
- Lavare la parte colpita con acqua di mare e disinfettarla con bicarbonato
- Evitare di seguire credenze popolari come impacchi con aceto, succo di limone o ammoniaca, perchè non vi sono evidenze di efficacia
- L’uso di alcool è sconsigliato in quanto potrebbe stimolare l’apertura delle cellule urticanti delle meduse
- Non usare pinzette per rimuovete i frammenti dei tentacoli della medusa, ma strofinare solo la parte interessata con la mano
- Il rimedio migliore in caso di contatto con i tentacoli delle meduse è l’applicazione di Gel Astringente al cloruro d’alluminio
- In casi estremi, se la reazione cutanea diventa generalizzata, compare difficoltà respiratoria, pallore (segni di reazione anafilattica) chiamare immediatamente il 118 e segnalare la causa dei disturbi