La Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) è una struttura che accoglie persone che necessitano di riabilitazione, di recupero psicofisico in seguito a malattia, intervento chirurgico, acuzie, che non possono essere trattate a domicilio e per le quali non si ritiene necessario il ricovero ospedaliero o il prolungarsi dello stesso (dimissioni protette).
Alla RSA del Sanatorio Triestino afferiscono principalmente i residenti del Distretto 3.
La procedura di accesso segue la continuità assistenziale ovvero avviene tramite richiesta effettuata da parte del Medico di Medicina Generale o dal reparto ospedaliero se paziente ricoverato, dai Servizi Sociali e/o Territoriali mediante l’Unità di Valutazione Distrettuale (UVD) multidisciplinare (coinvolge specialisti medici, fisioterapisti, servizi sociali, caregivers, ecc.)
A seguito della valutazione positiva dell’UVD il medico inviante predispone la documentazione necessaria al ricovero.
Il programma terapeutico-riabilitativo ed il periodo della degenza é personalizzato e definito dall’UVD: l’assistito, a seconda dei bisogni emergenti, viene ricoverato con livello assistenziale medio, base o di riabilitazione estensiva; l’inquadramento attribuito ha ricadute sulla durata del ricovero stesso e sugli interventi riabilitativi posti in essere.
La durata, infatti, varia dai 20 ai 40 giorni massimo a seconda del caso; la dimissione è comunque programmata dalla UVD al fine di garantire la massima sicurezza e la massima autonomia possibile al rientro al domicilio.
L’accesso è gratuito, ma qualora la degenza si protraesse oltre le tempistiche previste per la tipologia di accesso, qualunque sia il motivo della proroga la Regione ha previsto una compartecipazione alla spesa da parte del paziente pari al 50% della retta giornaliera di degenza, ovvero:
- 62,00 € al giorno per il livello assistenziale base su 124 € totali;
- 75,00 € al giorno per il livello assistenziale medio su 150 € totali;
- 80,00 € al giorno per il livello assistenziale riabilitativo su 160 € totali;
da versare anticipatamente al momento della formale accettazione della proroga da parte dell’ospite.
Qualora la proroga concessa dall’UVD fosse dettata da motivi non sanitari, l’ospite dovrà farsi carico del pagamento dell’intera retta.