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DIGIUNO E RISCHIO DI DISTURBI DELL’ALIMENTAZIONE: UNO STRETTO E PERICOLOSO LEGAME

Mercoledì 15 Novembre 2017

A cura di Riccardo Della Grave

 

Ancel Keys e colleghi hanno pubblicato nel 1950 il libro The Biology of Human Starvation, in cui hanno riportato una descrizione dettagliata dei sintomi riportati da 36 giovani maschi volontari che hanno partecipato al Minnesota Starvation Study. In questo studio i partecipanti furono sottoposti a una restrizione calorica che corrispondeva approssimativamente alla metà del loro introito calorico iniziale e questo regime determinò in media una perdita approssimativa del 25% del loro peso iniziale. I principali sintomi da “digiuno” (così chiamati da Keys) riportati dai volontari riguardavano attitudini e comportamenti anomali nei confronti del cibo e dell’alimentazione (es. preoccupazione per l’alimentazione, caratteristici rituali alimentari, collezioni di ricette e libri di cucina), alterazioni emotive e sociali (es. sbalzi del tono dell’umore, irritabilità, isolamento sociale, diminuzione del desiderio sessuale) e sintomi fisici (es. sensazione di pienezza precoce, dispepsia, intolleranza al freddo).

L’osservazione clinica che molti dei sintomi riportati da questi volontari sono simili a quelli riferiti dai pazienti con anoressia nervosa ha migliorato la comprensione e la gestione dei disturbi dell’alimentazione e oggi è ampiamente accettato che molti sintomi, una volta attribuiti alla psicopatologia specifica dell’anoressia nervosa, sono la mera conseguenza della malnutrizione e si risolvono con la riabilitazione nutrizionale. Sebbene la valutazione della presenza dei sintomi da digiuno sia molto utile nella pratica clinica, fino ad ora i clinici non avevano a disposizione strumenti per valutarli.

Per far fronte a questa mancanza un gruppo di clinici e ricercatori italiani dell’Unità di Riabilitazione Nutrizionale di Villa Garda ha recentemente pubblicato sulla rivista Nutrients la descrizione e validazione di un nuovo strumento chiamato “Starvation Symptom Inventory (SSI)” che misura i principali sintomi psicosociali e fisici da malnutrizione nei disturbi dell’alimentazione. . Lo studio ha reclutato un campione di 150 pazienti di sesso femminile con anoressia nervosa, 341 controlli sani, 30 pazienti con disturbi dell’alimentazione non sottopeso e 15 pazienti con disturbo bipolare in fase depressiva. Tutti i partecipanti allo studio hanno compilato l’SSI, inoltre i 150 pazienti con anoressia nervosa hanno completato l’Eating Disorder Examination Questionnaire e il Brief Symptom Inventory.

L’analisi fattoriale dell’SSI sul campione di pazienti con anoressia nervosa ha individuato un singolo fattore che spiega circa la metà della varianza. Il questionario ha dimostrato una buona consistenza interna (α = 0.91) e affidabilità test-retest (r = 0.90). Il punteggio globale dell’SSI è risultato significativamente correlato con la psicopatologia dei disturbi dell’alimentazione e la psicopatologia generale, dimostrando una buona validità convergente. Inoltre i punteggi dell’SSI sono risultati significativamente più elevati nei pazienti affetti da anoressia nervosa rispetto ai controlli sani, ai pazienti non sottopeso con disturbi dell’alimentazione e ai pazienti con disturbo bipolare in fase depressiva.

I risultati suggeriscono che l’SSI è un questionario valido che può fornire importanti informazioni cliniche sui sintomi da digiuno nei pazienti con disturbi dell’alimentazione e può essere usato dal clinico sia durante la fase di assessment iniziale sia durante il trattamento per valutare gli effetti della riabilitazione nutrizionale.

Fonte

  • Calugi S, Miniati M, Milanese C, Sartirana M, El Ghoch M, Dalle Grave R (2017) The Starvation Symptom Inventory: Development and Psychometric Properties. Nutrients 9 (9):967 Open Access

 

La versione italiana del questionario può essere scaricata cliccando qui

DIGIUNO E RISCHIO DI DISTURBI DELL’ALIMENTAZIONE: UNO STRETTO E PERICOLOSO LEGAME