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COME ATTUARE LA PREVENZIONE NELL’AMBITO DELLE PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI

Martedì 30 Ottobre 2012

Articolo a cura del Dott. Enrico Aurier, cardiologo

 

Come abbiamo già illustrato  in precedenza, le malattie cardiovascolari sono patologie strettamente connesse allo stile di vita, specialmente all’uso di tabacco, alle abitudini alimentari malsane, alla inattività fisica ed allo stress psicosociale.

Queste situazioni di rischio , possono essere potenziate dalle influenze negative di patologie su base “eredo-familiare” del metabolismo dei lipidi (ipercolesterolemie e/o ipertrigliceridemie ) e del metabolismo del glucosio (diabete mellito).

Negli ultimi anni inoltre, sono state identificate alcune mutazioni cromosomiche in qualche modo correlate alla precoce comparsa di cardiopatia ischemica. Va detto che i fattori di rischio cardio-vascolare riconducibili ad ereditarietà-mutazioni genetiche sono una minoranza; rilievo ben maggiore hanno le abitudini alimentari e tabagiche.
Se appare chiaro che è quanto meno arduo influire direttamente sulle mutazioni genetiche, almeno per quanto riguarda il diabete e le dislipidemie familiari, lo stile di vita e una terapia farmacologica mirata  possono attenuare significativamente l’evoluzione della malattia aterosclerotica.

Nella strategia di lotta alla malattia è fondamentale agire prima che essa colpisca: attuare quindi quella che viene chiamata “prevenzione primaria”.
La “prevenzione secondaria”, cioè attuata dopo che un evento clinicamente rilevante si è verificato, assume un poco il proverbiale amaro significato di “chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati”. Questo tuttavia non toglie importanza al gesto terapeutico, perché non attuare prevenzione secondaria può significare la ripetizione dell’evento.

Sulla base di queste premesse, già dal 2007 l’Unione Europea ha definito le caratteristiche di una popolazione virtuosa che tende ad una condizione di salute:

  • Astensione totale dal fumo: sia questo attivo che quello passivo. Non immaginare che le sigarette siano dannose solo oltre un certo numero al giorno, poiché è dimostrato che il rischio esiste già a partire da 1 sigaretta al dì e s’incrementa progressivamente con il numero di sigarette. Il fumo ha capacità di vasocostrizione arteriosa e di attivazione infiammatoria sull’endotelio vasale. Sono noti inoltre i catastrofici effetti  in senso tumorale su vari distretti corporei: parliamo non solo del carcinoma polmonare o delle corde vocali, ma anche delle neoplasie gastriche legate alla deglutizione dei prodotti derivati dalla combustione del tabacco.
  • Attività fisica adeguata, almeno 30 minuti, 5 volte alla settimana
  • Abitudini alimentari adeguate
  • Evitare il sovrappeso
  • Mantenere il colesterolo totale sotto i 190 mg/dl
  • Mantenere la pressione arteriosa sotto i 140/90 mmHg
  • Mantenere nella norma la glicemia a digiuno

I punti precedenti in qualche modo si identificano o hanno punti di stretto contatto e meritano un commento complessivo: nell’alimentazione occorre evitare i grassi animali, privilegiando la carne bianca ed  il cosiddetto ”pesce azzurro” – ricco degli acidi grassi polinsaturi noti come Omega3, ed i vegetali.
Evitare alcolici e superalcolici, considerando però che un bicchiere di vino rosso a pasto è consigliato per i suoi poteri antiossidanti. Contenere l’uso di sale (cloruro di sodio): ne avrà beneficio la pressione arteriosa. Grande attenzione ai carboidrati (gli zuccheri), soprattutto se si ha familiarità per diabete mellito. Grande rilievo ha il controllo del colesterolo e dei trigliceridi.

  • Evitare lo stress eccessivo
Come attuare la prevenzione nell’ambito delle patologie cardiovascolari