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COME AVVIENE UNA VALUTAZIONE AUXOLOGICA

Lunedì 7 Gennaio 2013

Articolo a cura del Prof. Raffaele Virdis, pediatra

 

La crescita di un bambino va stimata in base all’età e alle sue origini etniche.  Altezza, peso, circonferenza cranica, indice di massa corporea (BMI), i principali ma non unici parametri auxologici, sono analizzati utilizzando alcuni grafici detti “curve di crescita” per la popolazione italiana o curve di crescita internazionali come quelle dell’organizzazione mondiale della sanità (WHO) o quelle inglesi “classiche di Tanner” che sono tuttora validi per i nostri bambini.

Su questi grafici possiamo inoltre indicare i parametri del bambino ed anche altri indici di riferimento quali lo stadio di maturazione puberale e/o l’età ossea, cioè il grado di maturazione scheletrica. Quest’ultima ci aiuta a valutare se una  statura in eccesso o in difetto può essere dovuta a reali problemi patologici o è solo una situazione momentanea e anche permette di prevedere, con un certa precisione, anche la statura finale di quel bambino.

Comparando i percentili di altezza e peso possiamo quantificare l’eccesso o il difetto ponderale e agire di conseguenza. La rivalutazione a distanza di tempo  permette di calcolare la velocità di crescita annua di un soggetto per tutti i parametri (peso, altezza circonferenza cranica) che è un altro prezioso tassello della valutazione globale. Infatti se la crescita è un continuo divenire, una sua valutazione sarà più corretta se osservata nel tempo, senza limitarci all’istantanea di un solo controllo.
La valutazione dello stadio puberale (cioè il grado di sviluppo sessuale partendo da uno stadio 1 del bambino prepubere a 5 dell’adolescente completamente maturato e dell’adulto) aiuta ulteriormente ad inquadrare il bambino esaminato e valutare correttamente uno sviluppo precoce o ritardato.

La maggior parte di queste valutazioni sono cliniche, non richiedono esami strumentali o ematici ma solo occhio, esperienza e conoscenza dei sussidi disponibili (grafici, tabelle,  riferimenti bibliografici, e pochi strumento quali un buona misurazione della statura, una bilancia precisa, un metro a nastro ed un orchidometro di Prader  per misurare il volume testicolare.
Naturalmente spesso si dovrà ricorrere a qualche esame più approfondito quali esami ematici ormonali ed ematochimici, radiografie (fondamentale è quella già detta della mano per l’età ossea), ecografie pelvica (per le ovaia) e addominali. Più raramente si arriva alla RMN, per lo più cerebrale, alla mineralometria ossea e altri esami per immagini specifici (scintigrafie, PET).

Da quanto detto si può capire la valutazione auxologia, pur semplice e poco o per nulla invasiva, richiede conoscenze e competenze  complesse e non può essere sostituita, ma solo aiutata, da esami specifici o da consulenze esterne.

Come avviene una valutazione auxologica