BLOG

IPERTIROIDISMO: SINTOMI E RIMEDI

Giovedì 16 Aprile 2015

A cura di Giuseppe Robuschi, endocrinologo

 

Sono più di sei milioni gli italiani che soffrono di una malattia della tiroide. Le donne soffrono di questi disturbi tiroidei da 5 a 8 volte più degli uomini e, come sempre, la parola chiave è prevenzione.

 

Se diagnosticate nella fase iniziale, le malattie tiroidee possono essere curate con successo. Un controllo specialistico e un esame del sangue possono prevenire importanti complicazioni cardiovascolari, ossee e metaboliche. Purtroppo anche una piccola disfunzione tiroidea, se non precocemente riconosciuta e di conseguenza adeguatamente trattata può innescare situazioni difficili.

 

Tiroide: cos’è

La tiroide è una ghiandola molto importante che secerne l’ormone tiroideo. Quando non funziona a dovere (troppo o troppo poco), tutto l’organismo ne risente. La sua attività, infatti, regola metabolismo, contrattilità cardiaca,  colesterolo, peso corporeo e la forza muscolare, la buona salute di pelle e capelli, mestruazioni, umore e altro ancora. Per essere in piena forma la tiroide ha bisogno di iodio e nei casi d’insufficiente apporto di questo elemento si possono avere manifestazioni cliniche diverse quali l’aumento del volume della tiroide (gozzo) e la formazione di noduli tiroidei. Questi sono nella grande maggioranza dei casi benigni, ma vanno controllati, per poter escludere una neoplasia maligna.

 

Prevenzione di base

L’esame più immediato per un rapido check della tiroide è un prelievo di sangue per controllare il TSH, l’ormone prodotto dall’ipofisi che regola appunto il funzionamento della tiroide e, di conseguenza, i valori di T3 e T4. In seguito, se il medico specialista lo ritiene opportuno, si controlla la presenza di noduli con un’ecografia.

 

Ipertiroidismo

L’ipertiroidismo è una malattia sintomatica, aumenta l’attività metabolica di tutto l’organismo e in particolare dell’apparato cardiocircolatorio determinando un’accelerazione della frequenza cardiaca, calo di peso, iperidrosi, stanchezza, tremori, ansia, agitazione e insonnia . Nel 30% circa dei pazienti con gozzo tossico diffuso si può avere esoftalmo con edema periorbitario e alterazione della motilità oculare. Il quadro biochimico è caratterizzato da un valore del TSH basso con FT3 e FT4 alti nelle forme conclamate mentre nelle forme iniziali gli ormoni tiroidei (T3 e/o T4) da parte della tiroide. L’esame più precoce di iperfunzione tiroidea è il TSH, ormone prodotto dall’ipofisi che regola il funzionamento della tiroide, che si riduce prima che aumentino il T3 e il T4.

Le forme più comuni di ipertiroidismo includono il gozzo tossico diffuso (denominato malattia di Graves o di Basedow) e il gozzo tossico nodulare che costituiscono l’85% di tutte le cause di iperfunzione tiroidea.

Nel primo caso l’ipertiroidismo è su base autoimmune ed è dovuto alla produzione anomala da parte dell’organismo di auto-anticorpi (TRAb) che attivano la funzionalità tiroidea. In questa situazione è tutta la tiroide che funziona in eccesso e l’ipertiroidismo si sviluppa rapidamente. Il gozzo nodulare tossico è causato invece da uno o più noduli tiroidei benigni iperfunzionanti. In questo caso il resto della tiroide funziona normalmente, l’ipertiroidismo è di minore entità e si sviluppa lentamente nel tempo con la crescita del nodulo.

Forme più rare di aumento degli ormoni tiroidei sono l’ipertiroidismo determinato da eccessive quantità di iodio, dopo somministrazione di mezzi di contrasto utilizzati per esami radiologici come la TAC o di farmaci ricchi di iodio come l’amiodarone. Anche in processi infiammatori della tiroide possono causare una forma d’iperfunzione transitoria. Rarissime sono invece le forme d’ipertiroidismo legate a iperfunzione dell’ipofisi.

 

Il trattamento

Il trattamento dell’ipertiroidismo va scelto fra la terapia medica, l’intervento chirurgico o il trattamento con lo iodio radioattivo. I farmaci antitiroidei sono efficaci nel normalizzare la funzionalità tiroidea ma non curano sempre in maniera definitiva l’ipertiroidismo. L’unico antitiroideo in commercio in Italia è il metimazolo (Tapazole ®). Come tutti i farmaci può avere effetti collaterali lievi come reazioni allergiche cutanee e solo molto raramente può determinare riduzione dei globuli bianchi o effetti tossici a livello epatico.

Nel caso del gozzo tossico diffuso si può avere la remissione dell’iperfunzione dopo un periodo prolungato di terapia medica, mediamente un anno, nel 50-60% dei casi. Se l’ipertiroidismo non guarisce è necessario scegliere una forma di trattamento risolutivo da decidere fra l’asportazione chirurgica di tutta la tiroide e la terapia con lo iodio radioattivo.

 

Estratto da “Il Magazine del Poliambulatorio Dalla Rosa Prati” Marzo 2015

Ipertiroidismo: sintomi e rimedi