L’assunzione di alcol durante la gravidanza rappresenta un grave rischio per la salute del bambino poiché questa sostanza, una volta ingerita, giunge dopo pochi minuti nel sangue del feto, che non è in grado di metabolizzarla perché privo degli enzimi preposti a questo compito. L’alcol non metabolizzato va quindi ad accumularsi nel sistema nervoso e negli organi del feto, causando differenti anomalie strutturali e disturbi dello sviluppo neurologico, fino alla cosiddetta FAS, la sindrome feto-alcolica.
Quali sono le caratteristiche cliniche di questa patologia?
Le disabilità primarie sono:
- Dismorfismi facciali, evidenziabili sin dagli 8 mesi di vita
- Ritardo nell’accrescimento
- Anomalie nello sviluppo neurologico, causa di alterazioni cognitive e comportamentali
Tra le disabilità secondarie segnaliamo invece:
- Problemi di salute mentale
- Assenza di autonomia
- Problemi sul lavoro
- Esperienza scolastica fallimentare
- Isolamento
- Comportamenti sessuali inappropriati
Queste compaiono più tardi nel corso della vita dell’individuo e sono la conseguenza di una mancata diagnosi e trattamento delle disabilità primarie.
Come diagnosticare un abuso di alcol durante la gravidanza?
L’uso eccessivo di alcol durante i 9 mesi di gestazione può essere individuato innanzitutto grazie alla denuncia spontanea della madre o di chi le è vicino, oppure tramite questionari di screening. Alcuni studiosi statunitensi hanno inoltre suggerito l’utilizzo di cinque biomarcatori presenti nel sangue che possono aiutare l’accertamento di un consumo eccessivo di alcol: WBBA, MCV, CDT, GGT , AST e ALT.
Da sottolineare che le anomalie fetali correlate all’alcol non sono automaticamente, se prese singolarmente, sintomo di FAS; una loro combinazione invece potrebbe esserne la prova.
Per quel che concerne la terapia, purtroppo la sindrome feto-alcolica è una disabilità irreversibile e le terapie neuro-comportamentali hanno lo scopo di semplificare e migliorare la vita familiare delle persone affette.
Per maggiori informazioni, vi invitiamo a consultare il dossier realizzato dal Ministero della Salute.
