La gastroscopia è un esame diagnostico invasivo che spesso spaventa e intimorisce i pazienti che devono eseguirla per la prima volta. Oggi cercheremo quindi di sciogliere alcuni dubbi e di rispondere alle domande più frequenti relative a questo esame endoscopico.
Cos’è la gastroscopia?
La gastroscopia è un esame diagnostico che prevede l’esplorazione del primo tratto digestivo con una lunga telecamera posta dentro ad un tubo manovrabile e flessibile, che viene introdotto dalla bocca e che permette di esaminare, in successione, esofago, cardias, stomaco e duodeno.
La gastroscopia è dolorosa?
Spesso, coloro che devono sottoporsi per la prima volta a questo tipo di esame sono spaventati dai racconti allarmanti, più o meno veritieri, di amici e parenti che l’hanno eseguito prima di loro. I pazienti si domandano quindi se l’esame sarà doloroso. In generale, l’esperienza risulta ben tollerata e raramente è percepita come dolorosa. Molto facile invece individuare un fastidio nel corso dell’esame che è direttamente proporzionale allo stato di agitazione del paziente nel corso dell’esplorazione.
É prassi comune quindi, per ridurre al minimo il disagio del paziente, praticare un’anestesia locale a livello del cavo orale e, in casi particolari e se richiesto dal paziente, una blanda sedazione per via endovenosa.
Che grado di rischio comporta sottoporsi a gastroscopia?
La gastroscopia, come ogni esame strumentale, presenta anch’essa un certo grado, seppur minimo, di pericolosità. In base alla casistica internazionale, si riscontra una percentuale di complicanze che varia dall’1‰ al 5‰, considerando qualsiasi tipo di problema riscontrato durante l’esame (complicazione maggiori e minori).
Che cosa bisogna fare per prepararsi all’esame?
L’unica raccomandazione sottolineata è quella di presentarsi all’esame digiuni da almeno 8. Un’altra accortezza, soprattutto a coloro che soffrono di pirosi gastrica o retro-sternale, è quella di non assumere antiacidi, poiché questi potrebbero ostacolare la visione endoscopica.
Come si effettua l’esame?
Il paziente che deve sottoporsi a gastroscopia viene fatto distendere, dopo aver rimosso eventuali protesi dentarie ed occhiali, sul lettino dal lato sinistro, in posizione il più possibile rilassata. Verrà poi posto trai denti un boccaglio in plastica attraverso il quale sarà introdotto lo strumento. La procedura prevede inoltre l’immissione di aria, al fine di consentire di esplorare le pareti in condizione ottimale.
Che cosa succede una volta concluso l’esame? Che cosa si deve fare?
Dopo qualche minuto dall’esecuzione dell’esame diagnostico il paziente potrà tranquillamente lasciare l’ambulatorio. È possibile che il paziente possa avvertire tensione addominale, determinata dall’immissione di aria durante l’esplorazione, ma che in ogni caso andrà a sparire spontaneamente nel corso della giornata.