A cura di Sara Benecchi, fisioterapista
L’incontinenza urinaria, cioè la perdita involontaria di urina, interessa milioni di persone di ogni età. La maggior parte sono donne che hanno avuto figli e persone anziane.
“Fa parte dell’età avanzata”, ”fa parte della natura femminile”, “è normale dopo il parto”… . Queste comuni considerazioni sono generalmente accettate.
Purtroppo, piuttosto che richiedere una cura, molte pazienti si adattano al problema dell’incontinenza modificando le proprie abitudini di vita.
Origini…
Nell’evoluzione della specie umana, con il passaggio alla stazione eretta, la pelvi si è venuta a trovare nella parte più declive della cavità addominale, e questo ha determinato sue modificazioni in termini di robustezza ed elasticità, sia per poter sorreggere il peso e la pressione degli organi sovrastanti, sia per garantire il passaggio del corpo mobile fetale durante il parto.
Nei secoli i tabù culturali e le scarse conoscenze scientifiche hanno relegato il pavimento pelvico ad un ruolo marginale, talvolta inesistente, ignorandone la sua centralità, non solo in quanto regione chiave della minzione e della defecazione, ma anche della sfera emozionale e della sessualità femminile.
Solo recentemente, la precisa conoscenza della sua anatomia e della sua fisiologia, ha permesso il diffondersi di una maggiore attenzione, sia teorica che pratica, sulle problematiche ad esso connesse.
Tale sensibilizzazione ha sempre più avvicinato il mondo sanitario, ma soprattutto l’universo femminile, ai concetti di prevenzione, di cura e di riabilitazione.
La tutela del pavimento pelvico dipende, infatti, principalmente dalla sua conoscenza da parte della donna, riconoscendo anche nei gesti semplici di ogni giorno, durante i normali lavori domestici, o durante il lavoro, o nei momenti di svago, in palestra, o tossendo, e così via, tutte quelle situazioni in cui si abbia una sollecitazione di questa parte del corpo.
Imprescindibile è dunque la conoscenza di tale area, la consapevolezza dell’importanza della sua integrità e , soprattutto, l’educazione al corretto utilizzo che ogni donna ne dovrebbe avere.
Il pavimento pelvico infatti, rivendica attualmente con forza, il riconoscimento del suo ruolo di entità anatomo-funzionale “chiave” e di protagonista del benessere psico-fisico e sessuale della donna, in tutte le fasi della sua vita.
La rieducazione…
In tale ottica è dunque fondamentale la fisioterapia come mezzo indispensabile a ogni donna per la presa di coscienza di questa parte del corpo, per una buona consapevolezza delle modifiche che avvengono nel corso degli anni, nelle varie fasi della sua vita, al fine di una corretta gestione delle problematiche ad essa correlate.
Le donne affette da incontinenza urinaria necessitano quindi di una razionale valutazione dei singoli casi e di uno specifico trattamento.
L’Italia ha da tempo interesse e attenzione per le disfunzioni del pavimento pelvico e per il trattamento conservativo dei sintomi correlati come l’incontinenza urinaria e fecale, il prolasso degli organi pelvici, il dolore e le disfunzioni sessuali.
Negli ultimi tre decenni, l’intervento della fisioterapia nel trattamento delle disfunzioni del pavimento pelvico si è sviluppato al punto che oggi fisioterapisti svolgono ampie attività di ricerca sulla funzione, disfunzione e riabilitazione dei disturbi del pavimento pelvico.