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LINFODRENAGGIO MANUALE: UNA TECNICA, TANTE APPLICAZIONI

Venerdì 15 Maggio 2015

Il linfodrenaggio manuale è una tecnica che si pratica con una manualità ritmica, pressioni leggere, movimenti a pompa e modifica la pressione dei tessuti consentendo alla linfa una migliore circolazione con azione drenante e di purificazione dei tessuti.

Il linfodrenaggio segue i dettami fondamentali di due scuole, Vodder e Leduc.

La linfa è una sostanza prodotta dai capillari sanguigni, costituita da acqua, sali minerali, proteine e scorre tra cellula e cellula verso il circolo sanguigno. Ha il compito di ripulire l’organismo da scorie, cellule morte, virus e liquidi in eccesso.
Quindi la linfa raccoglie i prodotti di scarto per poi veicolare il tutto verso il fegato, stazioni linfonodali, deputate all’attivazione di meccanismi difensivi in caso di aggressione da agenti patogeni.

 

Tempi e durata della terapia

La durata minima di un trattamento è di 30 minuti per distretto corporeo. Si comincia con una cadenza di 2/3 volte a settimana per diradare progressivamente la frequenza. È importante continuare il trattamento per almeno 3 mesi ed eventualmente ripeterlo durante l’anno per stabilizzare i risultati.

 

Benefici

  • Riassorbimento degli edemi degli arti, come ad esempio a eseguito di una mastectomia
  • Aumento delle difese immunitarie
  • Effetto rilassante e rigenerante sull’intera persona
  • Migliore cicatrizzazione
  • Effetto antidolorifico in caso di traumi
  • Effetto drenante in caso di gambe pesanti e per ridurre gli inestetismi della panniculopatia edemato-fibrosa (cellulite)

 

Linfodrenaggio in gravidanza

È bene evitare il trattamento nei primi 3 mesi di gestazione, superati i quali può essere indicato proprio per prevenire il ristagno di liquidi e stimolare il circolo linfatico.
Sono consigliate sedute “settoriali”, cioè su porzioni in modo da non sottoporre la futura mamma a trattamenti troppo prolungati.

 

Controindicazioni

Il linfodrenaggio è sconsigliato in caso di insufficienza cardiaca, asma, flebiti e trombosi in atto, edema cardiaco, infezioni cutanee, infiammazioni batteriche acute e ipertiroidismo.

 

3 DIAGNOSI E TRATTAMENTO IN FISIOTERAPIA

Dopo la visita, il medico fisiatra potrà richiedere ulteriori indagini di tipo:

  • ortopedico,
  • reumatologico,
  • neurologico,
  • neurochirurgico

tramite un consulto con colleghi o attraverso strumenti diagnostici quali

  • radiografia,
  • tomografia computerizzata,
  • risonanza magnetica,
  • ecografia.

Ottenuta la diagnosi, potrà stabilire un progetto riabilitativo farmacologico o fisioterapico.

Le branche di specializzazione presso il Poliambulatorio della Rosa Prati sono, oltre le visite fisiatriche di routine,

  • le manipolazioni vertebrali e del bacino,
  • la mesoterapia a scopo antalgico con antinfiammatori FANS – si tratta di un tipo di terapia del dolore praticata attraverso iniezioni multiple praticate localmente mediante una piastra dotata di piccolissimi aghi –,
  • le infiltrazioni intrarticolari di cortisone,
  • le visite di medicina biologica tramite omotossicologia omeopatica – discipline alternativebasate sullo studio di fattori tossici per l’uomo (omotossine) identificati come cause di diverse malattie –,
  • l’omeomesoterapia – iniezioni sottocute o per via intradermica di piccole quantità di farmaci. I sottilissimi aghi permettono di raggiungere sia i punti corrispondenti all’organo sede del processo patologico, sia quelli dell’agopuntura favorendo un rilascio nel tempo del farmaco nella specifica area –
  • l’agopuntura.
Linfodrenaggio manuale: una tecnica, tante applicazioni