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MANI CHE CURANO

Giovedì 16 Gennaio 2014

Articolo a cura del Dott. Kristian Baekkel, chiropratico

Daniel David Palmer, fondatore della chiropratica, scrisse nel suo libro “La scienza, l’arte e la filosofia della Chiropratica”, che le cause determinanti di una malattia sono di origine traumatica, tossica e di autosuggestione: fu la sua definizione di medicina del futuro.

La Chiropratica – termine nato dalla fusione delle parole greche cheir (mano) e pratikos (pratica) nasce ufficialmente nel 1895 quando Palmer scoprì l’importanza della manipolazione della colonna vertebrale: fu il primo a concludere che l’irritazione di un nervo a livello della colonna vertebrale può causare sintomi locali e lontani dalla colonna vertebrale stessa. È uno dei metodi di cura naturale più diffusi al mondo, terza professione sanitaria negli Stati Uniti per numero di praticanti.

Oggi sono sempre di più gli italiani che si rivolgono a un dottore in Chiropratica per risolvere problemi di dolore articolare. Si calcola che – tra vita sedentaria e posture scorrette – l’80% della popolazione adulta soffra almeno una volta nella vita di lombalgia e cervicalgia.
Il nostro stile di vita ci obbliga non solo a posture scorrette, ma anche a scarsa attività fisica, stress fisico ed emotivo e un regime alimentare sbagliato. Questi fattori, insieme, provocano tensione sulla colonna vertebrale e sul sistema nervoso, con risultati devastanti per la nostra salute. Tuttavia, il nostro corpo comunica il proprio malessere attraverso i primi sintomi: veri e propri campanelli di allarme dovrebbero farci capire che qualcosa non sta funzionando per il verso giusto.

Per capire meglio il lavoro del chiropratico è importante comprendere innanzitutto le funzioni della colonna vertebrale. Con i suoi 24 segmenti vertebrali mobili, con il bacino e l’osso sacro, oltre a creare un fondamento strutturale stabile per tutto il corpo umano, funziona anche come una protezione del sistema nervoso centrale, in particolare del midollo spinale da dove partono le radici nervose. Partendo dal midollo spinale i nervi lasciano la colonna vertebrale attraverso dei piccoli fori chiamati “forami intervertebrali” e formano il sistema nervoso periferico, un complicato network che influenza ogni tessuto del corpo, dai muscoli agli organi. Non è difficile, dunque, immaginare come un nervo possa essere irritato anche da un piccolissimo spostamento vertebrale e come, di conseguenza, possa provocare dolori e ipersensibilità al nervo stesso. Un esempio tra i più noti è l’infiammazione del nervo sciatico dovuta ad un problema della colonna vertebrale.

A questo proposito è importante ricordare come ogni singola cellula in ogni parte del nostro organismo riceve e manda impulsi nervosi al comando centrale (ovvero il sistema nervoso centrale), la struttura più importante del nostro corpo: controlla ogni cellula, tessuto e sistema. È formato dal cervello e dal midollo spinale, che sono le fonti vitali della nostra energia e sono protetti, rispettivamente, dalle ossa, dal cranio e dalle vertebre. Quando tutto fila liscio e gli impulsi possono “viaggiare” senza ostacoli, l’organismo è forte e vigoroso, in grado di affrontare con energia qualsiasi problema di salute. Queste perché la nostra forza vitale è più potente e capace di esprimersi al meglio quando siamo in omeostasis, in equilibrio perfetto. Una buona salute, dunque, dipende anche in parte da un corretto funzionamento del sistema nervoso.

I chiropratici intervengono proprio quando le vertebre perdono la loro posizione naturale: trovano e correggono questi disallineamenti vertebrali, chiamati sublussazioni, e ristabiliscono l meglio la comunicazione del corpo con il sistema nervoso centrale. I chiropratici non “curano”, ma semplicemente aiutano il corpo a guarire se stesso, aiutano le persone a recuperare l’omeostasis, l’armonia neuro-muscolo-scheletrica che serve a stimolare l’innata capacità del corpo di guarire da solo.

Il primo step per chi si affida alla cura di un chiropratico è la raccolta di dati: oltre al racconto del paziente, il medico valuta l’entità del problema con una serie di analisi, da quella posturale, sia statica che dinamica, al test muscolare, facendo particolare attenzione alla colonna vertebrale. Per completare il quadro, il paziente dovrà portare eventuali lastre, tac o risonanza magnetica fatte precedentemente.
Dopo un’attenta anamnesi si valuta, quindi, se il paziente può effettivamente essere preso in cura. Le patologie più diffuse che un chiropratico affronta sono dolori alla schiena, mal di testa, vertigini, torcicollo, dolori al collo, alla spalla e al braccio. Ma anche colpi di frusta, l’ernia del disco (con o senza la sciatica) e dolori intercostali.

A questo punto s’interviene con la terapia. La manipolazione spinale è la principale procedura terapeutica impiegata dai chiropratici. È un piccolo movimento preciso e indolore esercitato su un’articolazione spinale, mediante il quale si cerca di ripristinare il naturale movimento dell’articolazione.
I trattamenti consistono in aggiustamenti specifici: il termine aggiustamento è usato dai chiropratici per indicare il metodo di correzione delle sublussazioni. Consiste nel riposizionamento vertebrale che avviene per mezzo delle mani del chiropratico o di strumenti. Si va dalle terapie muscolari alle tecniche cranio-sacrali, le stimolazioni manuali dei punti di agopuntura e dei meridiani.

Dopo aver superato i sintomi iniziali l’obiettivo è di stabilizzare la funzionalità vertebrale, ottenendo un processo di guarigione più completo. In questa fase si cerca di rafforzare i muscoli per evitare le recidive. Importante, la terapia di mantenimento consiste in periodiche visite di controllo necessarie per rilevare eventuali recidive e per mantenere in uno stato ottimale la salute della colonna vertebrale.

 

Estratto da “Il Magazine del Poliambulatorio Dalla Rosa Prati” Dicembre-Febbraio 2014

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