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TERAPIA PER IL MAL DI SCHIENA ED ERNIE DISCALI A PARMA: L'OZONOTERAPIA

Martedì 4 Giugno 2024

Chiediamo al Dr Massimiliano Sacchelli, Medico-Chirurgo specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione, tra i pochi fisiatri in Italia che hanno conseguito un Master Universitario di alta formazione e qualificazione in Terapia del Dolore ed attualmente coordinatore scientifico del progetto di Terapia del dolore presso il Poliambulatorio Dalla Rosa Prati di Parma assieme al Dr Michele Incerti, se l’Ozono terapia può essere utile nelle ernie discali.  

 

Dott. Sacchelli, ci può spiegare prima di tutto cos’è un’ernia discale?


Certo, per spiegare cos’è un’ernia discale vorrei introdurre prima qualche semplice concetto di anatomia funzionale: la nostra colonna vertebrale, in estrema sintesi, è formata da un alternarsi di ossa (vertebre) e “cuscinetti” (dischi intervertebrali); questi cuscinetti sono veri e propri ammortizzatori naturali e sono a loro volta formati da una parte interna, detta nucleo polposo (che potremmo descrivere come una massa gelatinosa) e una parte esterna detto anulus fibroso.    

Si parla di ernia discale quando una parte del nucleo polposo dall’interno del disco rompe le fibre dell’anulus che lo contengono e fuoriesce all’esterno; se la parte di disco fuoriuscita comprime una struttura nervosa (radice) allora il paziente accusa i sintomi legati all’ernia discale (vedi figura); diverse sono le cause e i fattori di rischio: posture scorrette prolungate, sedentarietà, l’eccesso di peso, gli sforzi, degenerazioni discali già presenti etc.

 

Quali sono i sintomi del paziente?


I sintomi che accusa il paziente nel caso di ernie discali lombari sono legati alla compressione della radice nervosa: il paziente accusa dolore e/o formicolio e/o  sensazione di “scosse elettriche” che scendono lungo uno o entrambi gli arti inferiori (conosciuti come sciatalgia o cruralgia);  il dolore è spesso intenso, invalidante e poco responsivo alle comuni terapie farmacologiche; possono associarsi inoltre nei casi più gravi , anche se meno frequentemente,  problematiche ulteriori come deficit di forza o di sensibilità all’arto inferiore, sintomi che spesso meritano una valutazione neurochirurgica precoce . Mi preme sottolineare che il tessuto nervoso è molto delicato per cui la diagnosi e la terapia vanno effettuate tempestivamente.  

 

Quindi l’ozono terapia è una cura che può aiutare il paziente? Può spiegarci in cosa consiste?

    
L’ozono terapia può aiutare assolutamente questi pazienti soprattutto se utilizzata con l’indicazione corretta. L’ozono è un gas naturale derivato dell’ossigeno ed essenziale per la vita sulla Terra; a scopo medico viene prodotto da un apposito macchinario e iniettato a concentrazioni medicali adeguate per curare mal di schiena, cervicalgie, cervicobrachialgia, sciatiche e cruralgie in particolare in presenza di ernie o protrusioni discali; l’istituto superiore di sanità italiano ne promuove l’utilizzo già dal 2008.

 

Come viene somministrato l’Ozono nei pazienti affetti da ernie discali?

    
Specifico che in questo caso parlerò della zona lombare: le tecniche infiltrative con Ozono si possono dividere in due grandi gruppi: la più comune è definita “paravertebrale”, in sintesi consiste nell’esecuzione di  più infiltrazioni con Ossigeno-Ozono effettuate a livello dei muscoli paravertebrali lateralmente alla colonna; questa tecnica prevede solitamente diverse sedute con frequenza mono o bisettimanale (si arriva anche ad eseguire più di 10 sedute); 

l’altra tecnica, “paraforaminale sotto guida fluoroscopica”, che io utilizzo già da diversi anni prevede sempre l’inoculazione di Ozono ma si differenza dalla prima per alcuni aspetti: in questo caso infatti  la procedura è “mirata” all’ernia discale; mi spiego meglio: per arrivare a iniettare precisamente l’Ozono in corrispondenza dell’ernia e del nervo compresso, mi avvalgo di un amplificatore di brillanza (una sorta di radiografia mobile); questa apparecchiatura, manovrata da un Tecnico Radiologo esperto, mi permette infatti di vedere sul  monitor le immagini in tempo reale dell’ago e dell’anatomia interna della colonna vertebrale e di controllare costantemente il tragitto dell’ago stesso durante l’infiltrazione; questo mi permette di iniettare l’Ozono in maniera precisa nel tratto interessato. Per questo motivo, con questa tecnica si esegue una sola infiltrazione per seduta e un numero totale di 2 sedute complessive (a distanza solitamente di 15 giorni l’una dall’altra).

 

Con questa procedura si evita quindi un intervento chirurgico?

    
Non è corretto affermare che questa procedura permette di evitare sicuramente un intervento chirurgico ma si può affermare che, se l’indicazione è corretta, ne riduce nettamente i rischi.  Mi spiego meglio: per capire se il/la paziente può beneficiare da questa tecnica si deve prima effettuare una valutazione specialistica in cui è importante studiare le immagini della Risonanza Magnetica Nucleare.

 

Quindi la risonanza magnetica è un esame importante per capire nel dettaglio qual è il problema?

    
Certo, la RMN è l’esame più importante per poter effettuare una diagnosi corretta nel caso di sospetta compressione di una radice nervosa soprattutto qualora la sintomatologia non si risolva con la terapia farmacologica; nei pazienti che non possono effettuare la risonanza può essere utile una TC.

 

L’infiltrazione è dolorosa? Si può eseguire su tutti i pazienti? 


L’infiltrazione comporta ovviamente qualche fastidio ma è molto ben tollerata e non provoca dolori intensi per due motivi: 1) prima effettuo un’anestesia locale nel punto di iniezione 2) una volta eseguita l’anestesia introduco l’ago e lo direziono verso il target procedendo molto lentamente in profondità e controllando sul monitor la direzione e il tragitto dello stesso; anche questo permette di evitare inutili dolori durante la procedura;     

Le infiltrazioni con Ossigeno-Ozono possono essere eseguite anche nei pazienti diabetici e ipertesi, sottolineo inoltre che l'Ozono è un gas che "deriva" dall'Ossigeno e non può quindi dare problemi di allergie. Viene utilizzato frequentemente anche nei problemi di dolore correlati all'attività sportiva e negli atleti professionisti in quanto non costituisce doping.    

Le infiltrazioni possono inoltre essere eseguite nella maggior parte dei casi anche nei pazienti che assumono farmaci anticoagulanti; in questi casi è spesso sufficiente variare la terapia di base per un periodo molto limitato di tempo accordandosi prima con il Medico Curante di riferimento o con il Centro Emostasi.

 

E dopo il paziente è guarito?


Quando il paziente sta  nettamente meglio è fondamentale che effettui un percorso riabilitativo mirato con un Fisioterapista esperto; il programma riabilitativo deve essere individualizzato alle caratteristiche del paziente stesso e mira  al recupero della massima autonomia funzionale possibile e quindi ad un autogestione consapevole della propria problematica di base; è importante correggere i fattori di rischio che hanno portato quel paziente in quella situazione (sedentarietà, attività sportiva eseguita scorrettamente, problematiche posturali, sovrappeso etc) per evitare recidive e prevenire problematiche future di riacutizzazioni dolorose. Per questo io spiego ai pazienti fin da subito che l’Ozono terapia è un’arma importante a disposizione ma che il successo vero è legato a un percorso di cura in cui la fisioterapia e la ginnastica rieducativa costituiscono una parte fondamentale.

Terapia per il mal di schiena ed ernie discali a Parma: l'ozonoterapia