Articolo a cura del Dott. Pierantonio Muzzetto
La patologia da reflusso gastro-esofageo (GERD) è sempre più una malattia del benessere e dei nostri tempi. Si presenta con un corredo sintomatologico particolare, e, in base proprio ai sintomi, si può dire che da un punto di vista clinico si possa trattare di :
- Una malattia con sintomi tipici (soprattutto con rigurgito di cibo o di acidi e pirosi retro sternale ) sia durante il giorno ( diurni) sia durante la notte (notturni) così da identificare coloro che ne soffrono come “reflussori”.
- Una malattia con sintomi atipici o addirittura senza alcun sintomo o con sintomi tipici per altre affezioni, come ad esempio con tosse, dolori al faringe (faringodinia da faringite), abbassamento della voce (laringopatia o laringite franca), difficoltà respiratorie notturne (apnea con sensazione di soffocamento o crisi d’asma da causa non allergica)
I sintomi che la caratterizzano si possono associare da un punto di vista clinico ad alterazioni (lesioni) o meno dell’esofago per cui si può parlare di:
- Esofagite erosiva costituendosi quel quadro altrimenti chiamato GERD o MRGE ( Gastro Oesophageal Reflux Disease o Malattia da Reflusso Gastro Esofageo) associata a lesioni flogistico erosive a carico dell’esofago terminale (distale) o terzo inferiore, ma anche estesa a buona parte dell’organo.
- Esofagite non erosiva senza cioè lesioni infiammatorie (erosioni o ulcere) a carico dell’esofago.
Alla domande del perché si abbia un reflusso, analizzandone le cause, si conviene che questo si instauri quando il sistema di “contenimento o ancoraggio dello stomaco”, costituito dall’apparato muscolare diaframmatico che delimita lo Hiatus , e quello sfinterico (LES o sfintere esofageo inferiore) siano insufficienti permettendo da un lato la risalita dello stomaco attraverso l’ostio o hiatus diaframmatico, con quella che si chiama ernia hiatale, dall’altro proprio il reflusso, per giunta oltremodo favorito proprio dall’ernia.
Quando si parla di reflusso si deve però dire che oltreché acido esso può essere anche “non acido” potendo refluire in esofago oltre al cibo ed all’acido prodotto anche contenuto biliare; questo accade ad esempio in quei pazienti che abbiano un esaltato reflusso duodeno gastrico di bile, se questi magari siano stati operati per calcolosi della colecisti.
Quindi poiché il quadro clinico della malattia risulti di fatto eterogeneo ed i sintomi tipici (pirosi retrosternale e rigurgito) non siano sempre presenti, è assodato che la stessa associazione con l’esofagite, dopo endoscopia, appare assai incostante.
L’esperienza clinica e la letteratura dimostrano come almeno in un terzo dei pazienti, per quanto sintomatici e con sintomi tipici, non vi siano lesioni manifeste confermando perciò la malattia da reflusso senza lesioni o NERD, ma non per questo da non trattare.
In relazione all’entità dei sintomi e soprattutto dell’età di chi ne sia affetto, la MRGE o GERD non va sottovalutata da un punto di vista clinico endoscopico.
La gastroscopia (EGDS) deve essere fatta a quei pazienti con storia clinica di sintomi di reflusso, e, anche se giovani, quando non vi sia una completa risposta alla terapia.
Certamente i pazienti che appartengono alla quarta e quinta decade di vita,sono coloro ai quali deve essere sempre consigliata una valutazione specialistica e devono sottoporsi ad EGDS per una sicura diagnosi ed escludere altre forme di esofagite più severe.