L’immunità è la capacità dell’organismo di rispondere ad agenti patogeni ed a materiali biologici estranei (virus, batteri, funghi, ecc…) che vi siano penetrati.
Tali agenti, non solo vengono riconosciuti come estranei e combattuti ma vengono anche “memorizzati” in modo che il corpo, pur incontrando migliaia di questi ogni giorno, riesca a debellarli con facilità senza che noi neppure ce ne accorgiamo.
L’immunità può essere:
- innata (acquisita dalla madre, permette, ad esempio, la riparazione di ferite o l’azione verso un po’ tutto quello che riesce ad entrare nel corpo) o
- specifica (acquisita nel tempo grazie alla produzione, da parte dei globuli bianchi, di anticorpi specifici proprio per quel determinato agente).
Esistono veri e propri errori legati alla risposta anticorpale: l‘allergia è un’azione impropria o esagerata del sistema immunitario verso alcune sostanze introdotte nell’organismo attraverso il respiro, il contatto, l’ingestione, ecc…
In sintesi, sostanze innocue vengono scambiate per pericolose con conseguente produzione di anticorpi o linfociti sensibilizzati responsabili dei sintomi allergici.
IPERSENSIBILITÀ DI I TIPO O IMMEDIATA O ANAFILATTICA
Sono normalmente causate da:
- pollini,
- polvere domestica,
- veleno di api e vespe,
- forfora animale,
- alcuni lieviti,
- taluni farmaci,
- certi alimenti (latte, uova, crostacei, frutta secca, ecc…).
Al primo contatto con uno di questi allergeni, vi è l’induzione alla produzione anticorpi specifici (o immunoglobuline di tipo E – IgE).
Al secondo contatto, tali anticorpi e gli stessi allergeni si legano tra loro provocando, nel giro di qualche secondo o minuto, la liberazione delle sostanze responsabili dei sintomi allergici (delle quali la più nota è l’istamina). È questo il motivo per cui un’allergia si può mostrare anche in tarda età.
La sintomatologia può essere limitata ad
- un’eruzione cutanea pruriginosa o ad
- una fastidiosa rinite
ma può divenire più seria provocando
- congiuntivite,
- asma,
- vomito,
- diarrea fino allo
- shock anafilattico.
IPERSENSIBILITÀ DI II TIPO O CITOTOSSICA
Di solito, gli allergeni sono medicinali (analgesici, antibiotici, ecc…). Questi si legano a globuli circolanti o a piastrine formando un complesso al quale si legheranno (a loro volta) gli anticorpi.
Successivamente, gli anticorpi non attaccheranno la “porzione esterna” del complesso ma quella cellulare con conseguente attacco e distruzione alle/delle cellule “proprie” dell’organismo.
IPERSENSIBILITÀ DI III TIPO
In questo caso, gli anticorpi e gli allergeni si legano tra loro creando degli immunocomplessi che si attaccano alle pareti interne dei vasi sanguigni producendo infiammazioni.
Questi ultimi due tipi di allergia (II e III tipo) sono all’origine di diverse patologie autoimmuni quali (tra le altre):
- anemie,
- il morbo di Crohn,
- l’artrite reumatoide,
- il diabete di tipo I,
- altre infiammazioni croniche, ecc…
Ipersensibilità di IV tipo o Cellulo Mediata
Sono provocate da linfociti particolari (cellule T) sensibilizzati da:
- nichel,
- cromo,
- alcuni componenti contenuti nella plastica, ecc…
Questi elementi, penetrando attraverso la pelle, si legano a sostanze o a cellule del corpo formando agglomerati che, nel loro insieme, vengono individuati dalle cellule T come pericolosi; come reazione, verranno attirate altre cellule specializzate (fagociti) deputati al loro inglobamento e distruzione con conseguente danno tissutale.
La reazione più frequente è l’eczema pruriginoso da contatto.
DIAGNOSI E TERAPIA
La diagnosi di allergia viene effettuata tramite il dosaggio di IgE (fattore predisponente ereditario) ed il contatto con diversi tipi di allergeni.
- IlPrist Test (Paper Radio Immuno Sorbent Test) è in grado di mostrare se il livello di IgE nel sangue è particolarmente elevato (ma questo dato orienta solamente verso l’).
- Il Prick Test cutaneo, invece, fa entrare in contatto una piccola dose di allergene con la cute lievemente scarificata: se sono presenti anticorpi IgE attivi contro quel determinato allergene, si avrà una reazione di gonfiore localizzato con prurito.
- Per la diagnosi delle dermatiti allergiche da contatto si utilizza, generalmente, il Patch test che prevede l’applicazione di cerotti contenenti gli allergeni per qualche giorno.
La terapia ideale sarebbe l’allontanamento definitivo dall’allergene, tuttavia, questo è piuttosto improbabile (pollini e polveri ci circondano) quanto impossibile (basti pensare alle malattie autoimmuni).
Per alcune allergie respiratorie e al nichel sono disponibili dei trattamenti vaccinali; altri farmaci utili sono gli antistaminici ed i cortisonici.
In caso di shock anafilattico o patologie croniche, la terapia sarà, invece, molto più complessa e mirata a cura di specialisti del pronto soccorso o del tratto corporeo colpito.