A cura del Dott. Giovanni Cavagni, allergologo pediatra.
Si tratta di una malattia della pelle che compare frequentemente già nei primi mesi di vita: pelle secca con arrossamento al volto o alle pieghe degli arti con tanto, tanto prurito.
Che cos’è la dermatite atopica?
La dermatite atopica è una malattia infiammatoria della pelle caratterizzata in fase acuta da lesioni essudative (secrezione acquosa dalla pelle interessata al processo infiammatorio), arrossamento, gonfiore e intenso prurito e in fase cronica da pelle che diventa secca e dura con manifestazioni di prurito. È la conseguenza di un’alterazione della funzione di barriera idrolipidica dell’epidermide, lo strato più esterno della cute. La pelle diventa più permeabile, perdendo acqua e dimostrando una maggior esposizione all’aggressione di sostanze esterne potenzialmente dannose.
Quali sono i sintomi più frequenti?
- pelle secca;
- intenso prurito con lesioni da grattamento;
- arrossamento ed escoriazioni che si manifestano nel lattante prevalentemente a livello del volto con risparmio della zona periorale (intorno alla bocca) e nei bambini più grandi alle pieghe flessorie del corpo;
- nei lattanti si può riscontrare anche sonno disturbato, irritabilità e pianto improvviso.
Da cosa dipende la dermatite atopica?
Nelle condizioni di normalità grazie alla barriera della pelle idrolipidica si stabilisce l’iterazione tra l’ambiente esterno e quello sottocutaneo; è una barriera costituita da cellule epidermiche (cheratinociti) saldati tra di loro da ceramidi e da altre sostanze di origine grassa. Così si impedisce all’acqua di uscire e impedendo a microrganismi e sostanze irritanti di penetrare attraverso la pelle. La causa della dermatite atopica non è ancora ben conosciuta, ma sono in gioco fattorimolteplici.
Nei bambini con dermatite atopica la barriera dell’epidermide è alterata (ceramidi ridotti di numero, cheratinociti più fragili, corneodesmosomi meno solidi) con conseguente:
- aumentata perdita di acqua attraverso l’epidermide
- la pelle è più irritabile e più permeabile a agenti infettivi e allergizzanti
La dermatite atopica è una malattia causata dall’allergia alimentare?
La dermatite atopica non è una malattia allergica ma nel lattante, che ne soffre può frequentante, può associarsi ad una allergia alimentare nei confronti dei principali alimenti assunti come latte, uovo o grano. Quindi l’allergia alimentare è una concomitanza di disturbi che sono immediati e diversi da quelli caratteristici della dermatite atopica. Non è ancora conosciuto il motivo di questa coesistenza.
Come si riconosce?
La diagnosi di dermatite atopica è clinica; si basa su un accurato esame della pelle per escludere altre patologie che possono dare sintomi analoghi ma che richiedono un diverso approfondimento.
Nei lattanti con una importante dermatite e che presentano concomitanti razioni immediate all’assunzione di alimenti può essere indicato ricorrere a prove diagnostiche cutanee (prick test) o al dosaggio molecolare delle IgE specifiche (ISAC test).
Come si cura
Non vi è un trattamento che porti ad una risoluzione immediata ma si ricorre a terapie che servono a controllare l’infiammazione e il prurito; la costanza e la pazienza nella gestione giornaliera delle lesioni porta a un indiscutibile successo nel tempo.
Terapia locale (o topica)
Il cortisone in crema sulle lesioni eczematose è il trattamento più efficace, indispensabile e da continuare sino al completo controllo e ripreso in fase di riacutizzazione.
Le creme idratanti ed emollienti specifiche (prive di proteine, profumi e conservanti) migliorano il risultato della terapia cortisonica locale, riducono la frequenza e gravità delle riacutizzazioni e di conseguenza il ricorso a farmaci; questi prodotti reidratano e rinutrono la pelle molto secca.
L’unità “punta di dito” (FTU) è definita come la quantità di medicamento presente dalla punta del dito alla prima articolazione dal lato palmare: questa unità è una guida per valutare la quantità di medicamento locale necessaria per coprire questa area: con un FTU si copre la mano o l’inguine, due FTU per la faccia o un piede, tre FTU per un braccio, sei FTU per gamba e quattordici FTU per il tronco.
Quando inviare allo specialista
Poiché la dermatite atopica è un problema di poco efficiente funzionamento della barriera cutanea e di infiammazione, l’obiettivo primario del trattamento deve essere un trattamento che comprenda la cura della pelle e la riparazione della barriera cutanea, seguendo i consigli del pediatra. La consulenza di uno specialista può essere utile quando il bambino:
- ha una diagnosi di dermatite atopica da moderata a grave
- non rispondono al trattamento standard, compresi quelli trattati con corticosteroidi di media o elevata potenza
- con malattia persistente e/o frequenti ricadute
- che è stato ricoverato in ospedale per la dermatite atopica
- che ha richiesto un trattamento generale per le ricadute o per il mantenimento.
Consigli utili
- è bene evitare l’eccessivo contatto con acqua e saponi: il bagnetto o la doccia anche giornalieri devono essere di breve durata (non più di 5 min), usando detergenti oleosi non profumati e al termine spalmare sulla pelle una crema idratante;
- è bene evitare a contatto della pelle indumenti ruvidi come lana e sintetici: va preferita biancheria intima di cotone o seta;
- in vacanza l’esposizione al sole va graduata anche se, specie al mare, è di giovamento; è bene evitare il contatto con l’acqua salata se l’eczema è in fase attiva e quindi è necessario curare bene le manifestazioni prima e comunque, dopo il bagno, va rimossa la salsedine e applicata una crema idratante;
- in generale le prove allergiche non sono da richiedere come esami di prima scelta; la consulenza con un allergologo pediatra può essere utile, solo quando la cura appropriata della cute non dia risultati o quando il quadro clinico indirizzi verso una concomitante evidente allergia alimentare;
- non sono necessari accorgimenti dietetici se non in caso di caso di evidente specifica allergia alimentare
Conclusioni
La dermatite atopica è una comune malattia cronica della pelle, che inizia precocemente nella vita e può influenzare negativamente la salute e lo sviluppo del bambino. La crema a base di cortisone è il trattamento di prima scelta perché anche recenti studi rassicurano su il suo effetto a lungo termine, specialmente nei bambini più piccoli.
I farmaci inibenti la calcineurina offrono un’alternativa efficace, risparmiante i corticosterodi per pazienti particolari, soprattutto per quelli che abbiano frequenti ricadute e richiedano trattamenti in aree sensibili della cute. Non sono farmaci di prima scelta.
In associazione a questi trattamenti farmacologici, la cura complessiva va completata:
- educando alle caratteristiche croniche della dermatite atopica, il cui decorso non è prevedibile, caratterizzato da ricadute, che insorgono nonostante i più strenui sforzi;
- dando il giusto valore alla barriera cutanea compromessa aggiungendo creme idratanti e all’importanza di cure appropriaste della cute;
- cercando di evitare accuratamente le ricadute, riconoscendo che la dermatite atopica è una malattia multifattoriale;
- prevedendo per i casi difficili un approccio con competenze professionali multidisciplinari.