Le IVU complicate sono sostenute da condizioni di patologia urologica, quali, ad es., la calcolosi, l’ostruzione e le malformazioni. Il quadro clinico può variare dalla cistite all’urosepsi, ma può essere anche caratterizzato da lunghi periodi di batteriuria asintomatica.
Le infezioni urinarie complicate, a differenza di quelle non complicate, sono causate da un ampio spettro di germi: E. coli, Proteus mirabilis, Klebsiella pneumoniae, Pseudomonas aeruginosa, Serratia, Enterococchi, Stafilococchi e in genere sono sostenute da più specie batteriche (infezioni multiple).
Il trattamento è condizionato dalla gravità del quadro clinico: per le forme lievi e moderate il trattamento, che deve essere sempre preceduto da una urinocoltura, può essere effettuato ambulatoriamente, impiegando un fluorochinolone (es., ciprofloxacina 500 mg x 2/die oppure levofloxacina 750 mg/die) da proseguire per 10-14 giorni; in alternativa: sulfametoxazolo + trimetoprim (160/800 mg x 2/die per 14 giorni) o amoxicillina + ac. clavulanico (1-2 g x 3/die per 10-14 giorni).
Per le forme gravi (urosepsi) è opportuno ricoverare il paziente e iniziare una antibioticoterapia empirica per via parenterale con ceftriaxone (1 g/die) o gentamicina (1-1,5 mg/kg ogni 8 ore) + ampicillina (1-2 g ogni 6 ore) o meropenem (500-1000 mg ogni 8 ore). La terapia antibiotica, che deve sempre basarsi sulle indicazioni delle urinocolture e delle emocolture, va proseguita per via parenterale sino alla remissione della febbre e poi continuata per os per 14 giorni.
Particolare rilevanza clinica assumono le IVU da catetere urinario data l’alta prevalenza di esse soprattutto nei soggetti con catetere vescicale a permanenza: nelle urine dei pazienti con catetere vescicale a permanenza è generalmente presente una flora polimicrobica che, oltre agli enterobatteri, comprende Serratia, Providencia, Acinetobacter, enterococchi, miceti e stafilococchi.
Il trattamento dell’IVU da catetere richiede molto attenzione: i pazienti con IVU sintomatica dovrebbero essere trattati con gli stessi agenti antimicrobici impiegati per le IVU complicate e prima di iniziare la terapia antibiotica, è raccomandata la rimozione o sostituzione del catetere vescicale.
Invece, nei pazienti asintomatici, il trattamento risulta di scarsa o nulla efficacia e può anzi selezionare germi resistenti alla terapia. Pure inefficace si è rivelata la profilassi antibiotica della batteriuria nel cateterismo di lunga durata o cronico.
Estratto da “Infezioni delle vie urinarie nell’adulto”
Prof. Giovanni Garini, Specialista in Medicina Interna e Nefrologia