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FIBROMIALGIA, FACCIAMO CHIAREZZA

Martedì 4 Ottobre 2011

Il termine fibromialgia deriva da “fibro”, ovvero i tessuti fibrosi, e “mialgia”, che indica il dolore muscolare.
Si tratta di una patologia reumatica caratterizzata da dolore muscolare diffuso, associato a rigidità, che costituisce la forma più grave di dolore neuropatico causata da neuropatie periferiche.
Si tratta quindi di una sindrome cronica che interessa i muscoli, i tendini, le fasce, il tessuto adiposo sottocutaneo e la cute e che colpisce in particolare i soggetti femminili, in una fascia di età compresa tra i 15 e i 65 anni.

I disturbi associabili a fibromialgia sono numerosi:

  • Muscoli costantemente in tensione a causa del dolore (sia esso localizzato o diffuso)
  • Rigidità e limitazione dei movimenti e, talvolta, sensazione di gonfiore a livello delle articolazioni
  • Costante sensazione di stanchezza e affaticamento, causato dalla continua tensione ai muscoli che non permette un corretto riposo
  • Difficoltà a dormire, con frequenti risvegli durante la notte. Specifica della fibromialgia è la cosiddetta “anomalia alfa-delta”: non appena si raggiunge il sonno “profondo”, si ha un brusco ritorno verso quello “superficiale”

Inoltre, altri sintomi frequenti nei pazienti affetti da fibromialgia sono:

  • Mal di testa, caratterizzato da cefalea a sede frontale o nucale, molto spesso ad andamento cronico
  • Disturbi della sensibilità, in particolare formicolii alle mani e ai piedi e sensazione puntoria
  • Disturbi gastrointestinali, in particolare per quanto riguarda la sindrome del colon irritabile
  • Ansia e depressione
  • Disturbi urinari, sia come aumentato stimolo ad urinare che come bruciore
  • Alterazioni delle temperatura corporea (acrocianosi), con estrema freddezza di mani, piedi, naso e glutei e conseguente cambiamento di colore della cute, fino a diventare cianotica (condizione nota come fenomeno di Raynaud)
  • Alterazioni al ciclo mestruale (dismenorrea), con mestruazioni irregolari e dolorose
  • Difficoltà respiratoria, caratterizzata da respiro superficiale e oppressione al petto
  • Dermografismo (rossore della cute in seguito a pressione) e orticaria cronica
  • Vertigini
  • Sintomi di secchezza

Nel 1990 l’American College of Rheumatology ha stabilito dei criteri diagnostici basati sulla dolorabilità muscolare in 18 punti dolorosi (tender points) che prevedono:

  • Anamnesi accurata del paziente, dalla quale sia possibile evincere un dolore diffuso e permanente da almento 3 mesi
  • Palpazione dei 18 tender points (punti dolorabili al contatto), che nel malato fibromialgico devono essere almeno 11 quelli sensibili

Oggi vengono utilizzati anche altri sistemi diagnostici, in particolare uno dei criteri più efficaci è rappresentato dalla biopsia cutanea con esame istologico mediante una tecnica particolare che evidenzia le fibre nervose cutanee.

Fibromialgia, facciamo chiarezza