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‘O SOLE MIO! – PANIFICARE L’ABBRONZATURA IN MODO CORRETTO

Martedì 16 Luglio 2013

Articolo a cura della Dott.ssa Veronica Vescovi, Dermatologa

“Che bella cosa na jurnata ‘e sole”: buon umore, luce che cura e la sensazione di sentirsi più belli. Finalmente è arrivata l’estate e con essa la voglia di scoprirsi, crogiolandosi al sole. Ma senza rischi.

Quest’anno poi c’è un motivo in più per godere dei raggi caldi con la giusta protezione. Il 2013, infatti, coincide con l’apice del ciclo di attività del sole, che dura in media undici anni.
Sebbene gli effetti più significativi si avranno sul campo geomagnetico della terra (la quantità extra di Uv – assicurano gli esperti – sarà bloccata dall’atmosfera), si presuppone che i raggi solari possano essere più intensi rispetto al solito.
Questa estate più che mai, dunque, è d’obbligo parlare di fotoprotezione, cioè di protezione dalla luce solare, topica e sistemica e, ovviamente, di esposizioni dosate e controllate.

L’accorgimento numero uno riguarda la protezione dei nei. Prima di esporli alla luce solare è importante sentire il parere di uno specialista dermatologo che, con l’ausilio degli strumenti più appropriati, può farne un corretto esame e suggerire le mosse giuste per difenderli dal sole.  È il modo più intelligente per non incorrere in spiacevoli sorprese, come per esempio la trasformazione delle caratteristiche morfologico-cromatiche o dimensionali di una lesione pigmentata preesistente che può avvenire talvolta anche nell’arco di pochi mesi. Oppure, la comparsa di neoformazioni cutanee suggestive di controllo dermatologico nel tempo.

La fotoprotezione topica si può ottenere sia mediante un abbigliamento idoneo (che comprende cappello e occhiali), sia grazie agli schermi solari: sono prodotti per uso topico che ci proteggono soprattutto dai raggi UVB responsabili dell’eritema solare e degli UVA, responsabili dell’abbronzatura (in maggior misura rispetto agli UVB) dei danni al DNA delle nostre cellule. Lo specialista dermatologo pertanto consiglia l’utilizzo di schermi solari ad “ampio spettro”, cioè in grado di proteggere al meglio la nostra pelle, e i nostri nei, durante tutto il periodo di esposizione solare(escludendo sempre e comunque le ore centrali della giornata, cioè dalle 12 alle 16), prediligendo l’utilizzo di schermi “fotostabili”, possibilmente caratterizzati da una consistenza leggera, trasparente, quindi più gradevoli all’applicazione.

La fotoprotezione sistemica, sempre in grande sinergia con quella locale, è ancor più facilmente attuabile, perché consiste nell’assunzione per via orale dell’integratore solare. Si tratta di preparati principalmente a base di sostanze antiradicaliche, dalle proprietà antiossidanti che contrastano, almeno in parte, l’effetto nocivo dei raggi ultravioletti. Tra le più immediate, le proprietà antieritemigene, che contrastano lo spiacevole fenomeno della “lucite estivale benigna”, più nota come eritema solare. Non solo.  Gli integratori solari sono caratterizzati anche da proprietà estatiche, ideali per conferire alla pelle una colorazione più uniforme e, di conseguenza, una riduzione del rischio di formazione di ipo/iperpigmentazioni cutanee, rendendola più duratura nel tempo.
Trattandosi però di integratori e non di veri farmaci, hanno un razionale scientifico se assunti quotidianamente in modo regolare, almeno un mese prima del periodo delle esposizioni solari e durante il periodo stesso.

Concludendo, il sole è luce, vita e fonte di benessere, ma per goderne appieno è indispensabile conoscere come proteggersi dagli effetti nocivi.

 

Estratto da “Il Magazine del Poliambulatorio Dalla Rosa Prati” Giugno-Agosto 2013

‘O Sole mio! – panificare l’abbronzatura in modo corretto