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COME FUNZIONA L’ANESTESIA?

Giovedì 15 Marzo 2018

L’anestesista è un medico specializzato nel controllo del dolore e nel recupero delle piene funzioni del paziente prima, durante e dopo un intervento chirurgico.

Per determinare quale tipo di anestesia sia più idoneo utilizzare, si prendono in considerazione:

  • lo stato di salute del paziente,
  • eventuale terapie farmacologiche in corso,
  • allergie,
  • interventi pregressi,
  • reazioni ad altre anestesie subite,
  • quadro clinico dalla prima infanzia al momento dell’anamnesi e, ovviamente,
  • il tipo di operazione alla quale il paziente dovrà essere sottoposto.

Alla fine della visita e del colloquio, l’anestesista fornirà tutte le informazioni utili e risponderà agli interrogativi che gli verranno posti.

 

L’Anestesia Generale

Quando per la buona riuscita dell’intervento sono richiesti l’incoscienza del paziente ed il rilasciamento muscolare prolungato è necessario addormentare il cervello.

L’anestesia generale può essere somministrata per via endovenosa o mediante tubo tracheale (in caso di anestetico gassoso) ed il livello di quiescenza verrà monitorato per tutto il tempo aggiungendo, eventualmente, dosi di farmaco in maniera periodica.

La respirazione del paziente viene garantita da un tubo posizionato in trachea e collegato ad una macchina ed il cuore, la pressione sanguigna e l’ossigenazione vengono costantemente tenuti sotto controllo attraverso dei monitor.

L’osservazione post-anestesia avviene fino a recupero completo in “sala risveglio” e, a volte, può durare diverse ore.

 

L’Anestesia Locale, Regionale o Loco-Regionale

Questo tipo di anestesia può essere proposto dal soggetto per paura dell’anestesia generale ma è, comunque, sempre più utilizzata in chirurgia in quanto gli effetti collaterali sono nettamente minori, inoltre, si può chiedere la collaborazione del paziente.

Normalmente, l’anestesia loco-regionale viene utilizzata per:

  • interventi agli arti, alle mani ed ai piedi;
  • interventi ginecologici, taglio cesareo e parto indolore;
  • interventi odontoiatrici;
  • ernie, fistole ed emorroidi;
  • interventi di urologia; ecc…

Il dolore proveniente dalla regione trattata viene bloccato e non arriva al cervello semplicemente iniettando l’anestetico vicino ad i nervi deputati al “trasporto della sensibilità” della zona. Diverse sono le tecniche oggi utilizzate.

ANESTESIA SUBARACNOIDEA o ANESTESIA SPINALE – L’anestetico viene iniettato, attraverso sottilissimi aghi di nuova generazione, negli spazi subaracnoidei (quelli tra le vertebre ed il midollo spinale collocato al loro interno).

ANESTESIA PERIDURALE – Differisce dalla precedente in quanto il farmaco è iniettato fuori dallo spazio subaracnoideo.

Un piccolo catetere doserà il medicinale a seconda delle necessità.

ANESTESIA DEI NERVI– L’anestetico viene iniettato direttamente intorno al nervo che porta la sensibilità alla zona da operare.

ANESTESIA LOCALE – In questo caso, l’iniezione viene fatta direttamente intorno alla zona da operare creando una barriera agli stimoli dolorosi non possano passare

 

Il Dolore Post-Chirurgico

Ulteriore compito del medico anestesista è minimizzare lo stato doloroso e di malessere che il paziente sperimenta dopo l’intervento: il dolore postoperatorio deve essere eliminato sia sotto il punto di vista medico, ma anche dal punto di vista umano e sociale.

A discrezione del medico, potranno essere utilizzati:

  • farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS),
  • acido acetilsalicilico (spesso in combinazione con catalizzatori),
  • farmaci a base di morfina,
  • oppioidi,
  • ulteriori anestetici locali,
  • somministrazione di analgesici controllata dal paziente stesso mediante il controllo di una pompa a pulsante (PCA).
Come funziona l’Anestesia?