BLOG

ASMA E ALLERGIE: METODI D’INDAGINE

Mercoledì 27 Luglio 2011

A cura del Dott. Giovanni Cavagni, allergologo pediatra

 

Dopo aver parlato di diversi tipi di reazioni allergiche, illustriamo in questa pillola i vari metodi di indagine che possono essere utilizzati per diagnosticare allergie e asma bronchiale.

Diagnosi di patologie allergiche

Tale diagnosi si basa in particolare sulla storia clinica del paziente e sui risultati di specifiche indagini eseguite sulla pelle (tramite il Prick Test) o sul sangue (tramite il test ISAC).

  • Prick Test

    Rappresenta la metodologia d’indagine più utilizzata per la sua facile esecuzione e per la possibilità di accedere ai risultati immediatamente. 
    Per eseguire il test, è sufficiente applicare una goccia di estratto allergenico sulla cute dell’avambraccio, facendola penetrare negli strati più superficiali della pelle con la punta di una lancetta sterile. 
    Nel caso di reazione positiva, entro 15 minuti dall’applicazione si formerà, nella zona interessata, un ponfo. 
    Infine, per avere conferma di un risultato attendibile si applica sulla cute una goccia d’istamina (controllo positivo) e una di soluzione neutra (controllo negativo).

  • Test ISAC

    Per quanto riguarda il Test ISAC, invitiamo a leggere l’articolo di approfondimento ad esso relativo.<7p>

 

Diagnosi di asma bronchiale

Per una diagnosi efficace e attendibile è necessaria una valutazione della funzionalità respiratoria e del grado d’infiammazione dei bronchi
Per questo motivo, possono essere eseguiti sul paziente 3 differenti test.

 

Spirometria

La spirometria è in grado di studiare a fondo le funzioni respiratorie. In particolare, tramite questo esame è infatti possibile determinare molti parametri utili al medico per una corretta valutazione del grado di ostruzione bronchiale del soggetto asmatico.

 

Test di broncodilatazione farmacologica

Tale esame viene generalmente eseguito dopo l’identificazione del difetto ventilatorio, così da valutare la reversibilità dell’ostruzione bronchiale, dopo aver inalato per bocca un broncodilatatore.

 

Esalazione di ossido nitrico (FeNO)

Tale test è in grado di fornire risultati attendibili circa il valore di un’ipotetica infiammazione nell’asma allergico. La frazione espirata di ossido nitrico (NO) rappresenta infatti l’indice d’infiammazione allo stato gassoso più riproducibile; un elevato valore  di ossido nitrico  nell’aria esalato rilevato dal test quindi indica uno stato di infiammazione, viceversa un valore normale è indice di efficacia della terapia antinfiammatoria.

Asma e allergie: metodi d’indagine