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AL SOLE, SENZA RISCHI

Giovedì 18 Giugno 2015

Articolo a cura di Rosachiara Leaci, oculista

 

Quando ci si espone al sole la prudenza non è mai troppa. Proteggere la vista dalla luce estiva diretta e riflessa, è importante per evitare spiacevoli conseguenze. Occorre essere prudenti e consapevoli dei rischi a cui esponiamo i nostri occhi quando non lo facciamo.

 

Conosciamo tutti i danni che il sole può provocare alla nostra pelle, ma spesso dimentichiamo i nostri occhi. La ricerca ha stabilito, infatti, una correlazione fra l’esposizione agli UV e le patologie oftalmiche a breve e lungo termine. Esporsi senza un’adeguata protezione ai raggi ultravioletti che fanno parte delle radiazioni emesse dal sole (quindi i più carichi di energia, pericolosi per la cute e per gli occhi) è un grave errore, in particolare nel periodo estivo. Stare all’ombra non basta a proteggere gli occhi perché i raggi UV vengono riflessi dal mare, dalla sabbia e da altre superfici. Per questo gli occhiali da sole sono fondamentali, purché abbiamo determinati requisiti.

È raccomandabile una montatura che copra totalmente il contorno degli occhi, così da non lasciar passare i raggi lateralmente e dall’alto. Le lenti devono essere di buona qualità in modo da assicurare una corretta visione delle immagini senza distorsioni o riflessi.

Fino a poco tempo da, i produttori di occhiali da sole e da vista applicavano i filtri di protezione UV solo per i raggi frontali. Oggi studi e ricerche hanno evidenziato la necessità di applicare un filtro anti-UV anche sulla superficie interna della lente: il 50% di questi raggi provengono proprio dal retro della lente e, riflettendosi sulla sua superficie interna, colpiscono dritto negli occhi. Per legge gli occhiali da sole dovrebbero avere un libretto in cui è indicato il grado di protezione da UV che va da 1 a 5.

Per quanto riguarda il colore, non esistono particolari precauzioni e la scelta può essere fatta in rapporto al gusto personale. Va ricordato, però, che le lente intensamente colorate, perfette per il tempo libero, alterano la percezione cromatica e sono quindi poco indicate per guidare o lavorare.

Per i soggetti con iridi chiare e per quelli con fotofobia, in spiaggia o in montagna e in tutti gli sport in cui è facile che la luce solare si rifletta su superfici abbaglianti, sono state progettate le lenti polarizzate che sono in grado di filtrare fastidiosi riflessi emessi da superfici lucide, aumentando il contrasto e migliorando la percezione dell’immagine.
Utili anche le lenti di tipo fotocromatico che diventano progressivamente più scure a seconda della maggiore esposizione alla luce. L’esposizione eccessiva alla luce solare è responsabile di ben riconosciute patologie a carico dell’occhio, in particolare della congiuntiva, della cornea, del cristallino e della retina.

Nel caso di un interessamento della superficie oculare (congiuntiva o cornea) possiamo avere manifestazioni acute come la cheratocongiuntivite attinica che provoca rossore, bruciore e sensazione di corpo estraneo risolvibili con adeguata terapia topica a base di lacrime artificiali (a volte può residuare la sensazione di occhi secchi per mesi), fino ad arrivare a manifestazioni croniche, anche di tipo degenerativo, come la pinguecola e lo pterigio, che in situazioni avanzate e potenzialmente dannose per la vista richiedono un’escissione chirurgica.

Se assorbiti in grandi quantità, i raggi ultravioletti possono essere responsabili della perdita della trasparenza del cristallino: per questo, soggetti esposti alla luce solare per gran parte della loro vita, senza un’adeguata protezione, possono sviluppare più facilmente una cataratta.
Dalla radiazione solare può essere interessata anche la parte più importante della retina, deputata alla visione centrale, ovvero la macula, favorendo lo sviluppo della degenerazione maculare senile.

 

Estratto da “Il Magazine del Poliambulatorio Dalla Rosa Prati” Giugno 2015

Al sole, senza rischi