La PET-TAC è un esame diagnostico di approfondimento utilizzato soprattutto per diagnosticare malattie oncologiche.
L’avanzata tecnologia permette di ottenere informazioni difficilmente ottenibili dalle altre tipologie d’esame perché non fotografa soltanto ma, attraverso lo studio di particelle nucleari, ricostruisce la mappa delle funzioni dei tessuti fornendo immagini dettagliate.
Permette di effettuare una diagnosi precoce del tumore, individuare tempestivamente la sua possibile ricomparsa e di valutare l’efficacia di una cura.
Per effettuare l’esame viene iniettato un tracciante che la macchina è in grado di seguire all’interno dell’organismo. Da tempo per i pazienti oncologici viene utilizzato, con successo, il fluorodesossiglucosio (FDG, un analogo del glucosio) che però, quando si tratta di alcuni tumori che presentano un basso livello glucidico, è difficilmente captabile.
Recentemente per lo studio di alcune patologie neoplastiche, tra le quali il tumore prostatico, il carcinoma bronchiolo-alveolare del polmone, i tumori cerebrali a basso grado è stato introdotto nella pratica clinica un nuovo tracciante PET: la [18F]Colina.
La [18F]Colina si accumula elettivamente nei tessuti neoplastici consentendo di valutarne l’estensione e di studiarne l’evoluzione nel tempo e permette di diagnosticare molto precocemente la sede della ripresa della malattia tumorale dopo il trattamento primario.
Nel caso del tumore prostatico la recidiva dopo il primo approccio terapeutico è frequente (circa il 30% dei casi) e si presenta con un aumento dei livelli sierici di PSA; pertanto, dopo il trattamento iniziale con intento curativo (prostatectomia radicale e radioterapia), livelli dosabili di PSA sono indicativi di recidiva biochimica di malattia.
In particolare, in seguito a prostatectomia radicale, due valori consecutivi di PSA ≥ a 0,2 ng/l sono considerati indice di ripresa della malattia; mentre, dopo la radioterapia iniziale, un incremento per tre volte consecutive, nell’arco di tre mesi, del valore di PSA rispetto al precedente valore è indice di ripresa della malattia. A valori inferiori è molto probabile che la PET risulti falsamente negativa.
In caso di positività è quindi possibile identificare la sede della malattia recidiva (locale o a distanza) e programmare il conseguente miglior trattamento.
La coregistrazione di scansioni TC assieme alle scansioni PET consente di avere una mappa anatomica per la corretta localizzazione dei reperti PET aumentando l’accuratezza dell’indagine.
È necessario, tuttavia, segnalare che la PET con [18F]Colina non si è rivelata utile nella diagnosi del tumore prostatico primitivo dato che anche la prostata sana è in grado di captare il tracciante.
Tuttavia in alcuni casi selezionati l’esame ha un ruolo complementare ad altre indagini nel mapping bioptico in fase di diagnosi di tumore primitivo e, in particolare, nei pazienti che presentino valori di PSA persistentemente elevati > 4 ng/ml e due o più biopsie prostatiche dall’esito negativo
Si tratta di una prestazione complessa che richiede la presenza di un team competente e multidisciplinare, disponibile solo in pochi centri a livello nazionale.