Lampugnani Rinaldo
Chirurgo endocrino
Direttore Sanitario
SPECIALITÀ
- Chirurgia Della Tiroide
- Chirurgia Generale
- Endocrinologia
CURRICULUM
Attualmente il prof. Rinaldo Lampugnani svolge la propria attività come libero professionista presso case di cura convenzionate e poliambulatori specialistici dedicandosi in modo particolare alle malattie mediche e chirurgiche della tiroide e all’organizzazione sanitaria.
Negli anni della sua attività istituzionale, ospedaliera e universitaria, ha pubblicato 182 lavori scientifici su riviste nazionali e internazionali, ha collaborato alla stesura di alcuni capitoli dei 4 volumi del trattato italiano di Endocrinochirurgia editi dalla Associazione delle Unità di Endocrinochirurgia Italiana. Inoltre nella collana Clinica-chirurgica del Nord America ha pubblicato due capitoli sulle malattie delle paratiroidi.
- E’ stato direttore di struttura complessa di chirurgia presso l’ASL di Piacenza negli anni 2000-2009 dirigendo gli ospedali di Fiorenzuola e Cortemaggiore.
- Ha al suo attivo 23.000 interventi di chirurgia e circa 6.500 totalmente dedicati alla chirurgia tiroidea e paratiroidea.
- Ha organizzato 14 congressi nazionali e internazionali su temi chirurgici e di organizzazione sanitaria ospedaliera e universitaria.
- E’ stato vicepresidente e successivamente presidente della più importante società scientifica nazionale di Endocrinochirurgia.
- E’ stato vicepresidente della società italiana di chirurgia ambulatoriale e day surgery. Socio di altre società mediche e chirurgiche fra cui la società italiana di chirurgia.
- Dall’anno 2009, superata da tre anni l’età pensionabile, si è dedicato all’attività chirurgica in case di cura, a direzioni sanitarie di ospedali e poliambulatori e a visite specialistiche in regime privato.
- Attualmente è anche presidente dell’Associazione Alunni e Amici dell’università di Parma.
- Si dedica ancora con entusiasmo a processi di cambiamento culturali in campo sanitario e non solo, ponendo forte attenzione all’umanizzazione dei sistemi sanitari senza trascurare l’utilizzo di tecnologie d’avanguardia nell’ambito di percorsi assistenziali più qualificanti per i pazienti e per il sistema medico in generale.