ATTIVITÀ

Chirurgia della Spalla

INTERVENTI MINI-INVASIVI PER RISOLVERE TUTTE LE PRINCIPALI PROBLEMATICHE DELLA SPALLA

L’équipe di Chirurgia della Spalla della Clinica San Francesco possiede esperienza e competenza nel trattamento di tutte le maggiori patologie inerenti la spalla sia con tecnica artroscopica sia tradizionale.

Le patologie maggiormente trattate sono: le lesioni dei tendini della cuffia dei rotatori, le sindromi da conflitto sottoacromiale, le instabilità di spalla (lussazioni recidivanti e lassità articolare), la rimozione di corpi mobili articolari.       
L’approccio artroscopico e mini-invasivo negli interventi si concretizza in un maggiore rispetto e risparmio dei tessuti, che si traduce in tempi di recupero più brevi per il paziente.

Esiste poi un’ampia gamma di interventi dedicati alle patologie traumatiche quali le fratture della testa e del terzo prossimale dell’omero, dell’acromion e della scapola, della clavicola, le lussazioni acromion claveari e sterno claveari, mancate consolidazioni di fratture che vengono trattate con le tecniche di osteosintesi più evolute (placche in titanio a stabilità angolare, chiodi endomidollari, materiali riassorbibili, ecc).

 

Chirurgia artroscopica di spalla

L’artroscopia della spalla è una tecnica che si esegue tramite inserimento di una sonda per la trasmissione di immagini introdotta all’interno della cavità articolare attraverso una piccola incisione cutanea. Una telecamera collegata all’artroscopio permette al chirurgo di vedere ingrandite su di uno schermo le varie strutture interne dell’articolazione.      
Nel caso di lesioni della cuffia dei rotatori i tendini vengono suturati mediante l’impiego di fili e di uno o più piccole viti o ancorette (in metallo o riassorbibili), inserite nella testa dell’omero; in taluni casi si possono utilizzare solo fili di sutura passati all’interno di tunnel osseo nella testa dell’omero.      
Anche nell’instabilità articolare (lussazioni ricorrenti) vengono utilizzate delle mini ancorette per riattaccare la capsula articolare all’osso; in certi casi si eseguono delle plastiche capsulari per ridurne l’ampiezza (plicature).

 

Chirurgia protesica di spalla

Vengono eseguiti interventi di chirurgia protesica parziale e totale di spalla.      
Tale intervento rappresenta il progresso più significativo della chirurgia della spalla degli ultimi 50 anni.

I principali obiettivi che deve raggiungere la protesi di spalla sono l’eliminazione del dolore e il recupero di un buon arco di movimento dell’arto superiore tale da consentire al paziente di eseguire i movimenti essenziali per la vita quotidiana (ad esempio portare la mano alla bocca, lavarsi il viso, pettinarsi,ecc)      
Tale intervento viene eseguito in casi di artrosi della spalla, di particolari fratture del collo e della testa dell’omero o di lussazioni non riconosciute; consiste nella sostituzione dell’articolazione attraverso l’impianto nell’omero di uno stelo metallico che termina con una testa sferica che può articolarsi a seconda dei casi con la corrispondente porzione anatomica della scapola (glena) o con una componente concava congruente, inserita nella parte ossea.

Esistono anche protesi di rivestimento da utilizzarsi in casi selezionati che ricoprono la testa dell’omero usurata. Queste tipologie di impianto necessitano di una struttura tendinea (cuffia dei rotatori) valida a supportare il movimento articolare.      
Le protesi cosiddette “inverse” (perché funzionano biomeccanicamente al contrario) si utilizzano nelle rotture massive ed irreparabili della cuffia dei rotatori.

L’èquipe di chirurgia della spalla è specializzata nelle seguenti patologie/aree di intervento:

  • riparazione dei tendini della cuffia dei rotatori
  • rimozione di calcificazione intra-articolari
  • rimozione di corpi mobili
  • acromionplastica per sindormi da conflitto sottoacromiale
  • artrolisi per spalla rigida (spalla congelata)
  • trattamento delle lussazioni scapolo-omerali e delle instabilità (artroscopico-tradizionale)
  • protesi cefaliche (testa dell’omero) 
  • protesi totali
  • protesi inverse 
  • transfer muscolo-tendinei
  • lussazioni acromionclaveari con ricostruzione legamentosa (anche sintetica)
  • osteosintesi di frattura dell’estremo omerale prossimale della scapola e della clavicola

 

Trattamento antalgico postoperatorio

Nella fase post-chirurgica il paziente viene seguito da un anestesista che si occupa della prevenzione e della cura della sintomatologia dolorosa ricorrendo alle più moderne metodiche (blocchi selettivi dei rami nervosi, sondini peridurali, somministrazione continuata di mini-dosi di analgesici ecc.) e all’uso di farmaci di ultima generazione.