CHIRURGIA PER POCHI PROFESSIONISTI RISERVATA A CENTRI ALTAMENTE SPECIALIZZATI
La Clinica San Francesco ha deciso da tempo di dedicarsi allo sviluppo di questa branca di specializzazione ed è un centro di riferimento per casistica e avanguardia della tecnica utilizzata. Sono infatti state sviluppate tecniche mini-invasive in collaborazione con centri di rilievo internazionale.
Vengono trattate le seguenti patologie:
- patologie cartilaginee post-traumatiche o degenerative a carico della cupola astragalica e della superficie tibiale corrispondente
- ricostruzione capsulo-legamentosa con tecniche artroscopiche (che si eseguono con l’introduzione attraverso piccole incisioni di una mini sonda a cui è attaccata una telecamera che permette di vedere ingrandite su uno schermo le varie strutture interne dell’articolazione) o miste artroscopiche ed aperte, per instabilità acute e croniche utilizzando, ove possibile, materiali riassorbibili.
- fratture di tibiotarsica, sfruttando tutte le opzioni tecniche disponibili (placche dedicate, a stabilità angolare, mini fissatori, materiali riassorbibili o ad alta biocompatibilità come il titanio ecc.)
- artrodesi (bloccaggio dell’articolazione) o di sostituzione protesica della caviglia in casi di grave degenerazione artrosica delle superfici; le applicazioni di quest’ultima tipologia d’intervento sono al momento molto limitate sebbene i risultati siano incoraggianti.
Preparazione all’intervento
Un intervento di caviglia ben riuscito richiede un percorso di diagnostica clinica e strumentale a volte elaborato (RX-TAC 3D-RNM). I chirurghi specializzati negli interventi alla caviglia collaborano con i fisioterapisti per la preparazione del paziente all’intervento.
Questo permette di effettuare un intervento più efficace e predispone il paziente a un miglior recupero post operatorio che, a seconda della gravità della patologia, possono essere anche molto brevi: in molti casi, il paziente può cominciare a camminare dopo qualche giorno dall’intervento. In caso di interventi per lesioni osteo-condrali o legamentose complesse il recupero può durare mediamente dalle 4 alle 6 settimane.
Trattamento antalgico postoperatorio
Nella fase post-chirurgica di ogni intervento all’anca il paziente viene seguito da un anestesista che si occupa della prevenzione e della cura della sintomatologia dolorosa ricorrendo alle più moderne metodiche (blocchi selettivi dei rami nervosi, sondini peridurali, somministrazione continuata di mini-dosi di analgesici ecc.) e all’uso farmaci di ultima generazione.