Secondo L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) al mondo sono circa 55 milioni di persone affette da glaucoma. Il glaucoma rappresenta la seconda causa di cecità e la prima a carattere irreversibile. Si stima che in Italia colpisca circa un milione di persone di cui solo la metà di esse ne siano a conoscenza. Il medico oculista, il dottor Pierluigi Piccoli della Clinica San Francesco ci ha spiegato di cosa si tratta, i sintomi e quali sono i trattamenti consigliati.
Che cosa è il glaucoma e come si manifesta?
La definizione raggruppa una serie di malattie dell’occhio che hanno in comune il danno progressivo del nervo ottico, in grado di determinare alterazioni del campo visivo fino alla cecità. Nella maggior parte dei casi la malattia è praticamente asintomatica e per questo particolarmente pericolosa, può essere diagnosticata solo mediante una visita oculistica che deve essere eseguita periodicamente a partire dai 40 anni di età.
Quali sono i fattori di rischio?
Il principale fattore di rischio è sicuramente la pressione intraoculare elevata ma non identifica di per sé la malattia, poi ci sono la familiarità, la miopia, il diabete, altre malattie oculari, l’ipotensione arteriosa che provoca una ridotta perfusione delle fibre e l’età. Infatti, la probabilità che si manifesti il glaucoma aumenta con l’invecchiamento.
Esistono diversi tipi di glaucoma?
La forma più comune è il glaucoma ad angolo aperto, asintomatico. Nel 20% dei casi invece si tratta di glaucoma da chiusura dell’angolo che è una forma con sintomi evidenti come il dolore, la riduzione dell’acutezza visiva e grave malessere generale. Altre forme più rare di glaucoma a tensione normale e secondari.
Quali sono i trattamenti indicati?
Lo scopo del trattamento è quello di arrestare o quantomeno rallentare la progressione del danno: la funzione persa, purtroppo, non è recuperabile, il danno glaucomatoso non è reversibile e per questo motivo la prevenzione diventa fondamentale. Si interviene sulla pressione intraoculare e la terapia iniziale è di tipo medico, infatti vengono prescritti uno o più colliri da instillare uno o più volte al giorno e se ci si attiene scrupolosamente alla terapia il danno si riduce significativamente. E’ possibile arricchire la terapia anche con l’uso di neuroprotettori. È possibile eseguire anche trattamenti con laser come l’iridotomia e la trabeculoplastica e nei casi più complessi si può intervenire con la chirurgia