APPROFONDIMENTI

PIEDE PIATTO? MEGLIO CURARLO DA BAMBINI!

Venerdì 1 Marzo 2019

Un difetto dei piedi può incidere sulla postura e tradursi, nel tempo, in un modo di camminare sbagliato, causando problemi a schiena e articolazioni. Questa è la conseguenza diretta di un mancato intervento di correzione del piede in età infantile che difficilmente si può risolvere da adulti.

Un esempio è il piede piatto: una volta cresciuti è difficile pensare di correggerlo senza intervenire chirurgicamente, per questo è importante che i genitori mantengano alta l’attenzione sulla postura, sui piedi e sul modo di camminare dei loro bambini, senza esitare, nel caso, a rivolgersi al pediatra o a uno specialista.

Piede piatto: come riconoscerlo e correggerlo da bambini

“Il piede piatto è la patologia più comune nel mondo occidentale. Si tratta di una condizione che nei primi anni di vita, diciamo fino ai 4 anni, è assolutamente fisiologica – spiega Michele Montanari, chirurgo specializzato in chirurgia del piede della Clinica San Francesco – Con l’avanzare dell’età, però, i bambini dovrebbero iniziare a sviluppare l’arcata del piede, importante per la spinta fondamentale alla deambulazione. Quando questo non avviene, bisogna intervenire”.

“È fondamentale diagnosticare il piede piatto in età infantile, poiché basta davvero poco per apportare migliorie – continua Montanari –. Si possono usare plantari, che aiutano a mantenere una postura corretta, oppure si può curare il piede piatto con la chirurgia: nel bambino, l’intervento non è per nulla doloroso o invasivo, a differenza di quando si opera un adulto. Per il bambino si tratta di un ricovero in giornata, l’intervento dura pochi minuti e il post operatorio prevede soltanto dei tutori di posizione. La convalescenza dura una decina di giorni. Per gli adulti operazione e decorso sono più impegnativi e complessi”.

Come prevenire il piede piatto?

Quali sono gli accorgimenti che i genitori possono adottare nei primi anni di vita dei loro bambini, per evitare che crescendo insorgano disturbi e difetti nella deambulazione?

Innanzitutto è importante che i bambini – nella fase di apprendimento motorio, cioè da quando cominciano a muovere i primi passi, e almeno fino ai quattro anni d’età – indossino le scarpe il meno possibile: meglio lasciarli scalzi, oppure privilegiare l’uso di calzini antiscivolo. Questo consente il corretto sviluppo dell’arco plantare.

Quando obbligati ad indossare le scarpe, perché bisogna uscire, è importante che i bambini indossino calzature senza plantari, morbide e flessibili, privilegiando l’uso di materiali traspiranti e calzini per evitare che il piede venga intaccato da vesciche e batteri.

Un ultimo consiglio: è bene per i bambini non indossare scarpe usate, perché significherebbe costringerli ad adattare il loro modo di camminare a una scarpa che ha già l’impronta di un altro piede.

Piede piatto? Meglio curarlo da bambini!